L'attacco la domenica di Pasqua alla Romanina, periferia sud-est della Capitale. I quattro sono accusati di lesioni e minacce aggravate dal metodo mafioso
Sono stati arrestati i responsabili dell'aggressione a una donna disabile avvenuta in un bar della Romanina, periferia della Capitale. In manette per lesioni e aggressione aggravata dal metodo mafioso finiscono Antonio Casamonica oltre ai suoi cugini, i fratelli Alfredo e Vincenzo De Silvo e al nonno di questi ultimi, Enrico. Casamonica e Alfredo sono i responsabili delle percosse alla ragazza disabile: la scena è degna di un western invece siamo a Roma, anno domini 2018, domenica di Pasqua. Casamonica e suo cugino vogliono saltare la fila in un bar, e sono subito minacce e botte contro il barista, un ragazzo romeno, e una cliente, poco conta che sia una ragazza disabile "Se chiami la polizia ti uccidiamo", le dicono.
Il barista non ci sta, reagisce i due se ne vanno ma dopo un'ora e mezza Di Silvo torna con suo fratello Vincenzo per distruggere il locale, minacciare di morte e picchiare il ragazzo che - pur finito faccia a terra e poi all'ospedale con una prognosi di 30 giorni - non si arrende e denuncia. Otto giorni dopo, un altro tentativo di intimidazione arriva dal nonno Enrico, già condannato per sequestro di persona: i titolari a quel punto sono terrorizzati, ma non ritirano comunque la denuncia.
Ora i quattro dovranno vedersela con la giustizia, ma ben altro sarà necessario per liberare un territorio storicamente vessato dei Casamonica. Un territorio che lo Stato non è mai riuscito a riscattare.