Armenia: fermato il leader dell'opposizione

Armenia: fermato il leader dell'opposizione
Diritti d'autore REUTERS/Vahram Baghdasaryan
Di Salvatore Falco
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Dopo il fallimento del tentativo di dialogo in diretta tv con il premier filorusso, Serzh Sarkisian, che dopo tre minuti ha lasciato l'incontro.

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In Armenia salta il tentativo di dialogo, l'opposizione torna in piazza e la procura di Erevan conferma il fermo di Nikol Pashinian.

Il leader dell'opposizione che negli ultimi dieci giorni ha guidato le proteste contro l'elezione a premier, da parte del Parlamento, dell'ex presidente Serzh Sarkisian è stato trattenuto insieme ad altri due deputati e 225 attivisti.

Pashinian aveva incontrato Sarkisian all'Hotel Marriott di Erevan, ma l'incontro è stato chiuso subito, dopo tre minuti, dal premier. Pashinian ha chiesto le dimissioni di Sarkisian, filo russo e incapace di risolvere il conflitto con l'Azerbaigian sul Nagorno Karabakh.

L'Armenia aveva approvato con un referendum nel 2015 la riforma costituzionale per trasferire poteri dal presidente al premier e

l'allora capo dello Stato Sarkisian, al suo secondo e ultimo mandato, aveva assicurato che non avrebbe assunto la carica di capo del governo. Martedì scorso, invece, il Parlamento lo ha eletto, con 76 voti a favore e 17 contrari.

Da allora è stato un crescendo di proteste, con scontri e decine di fermi.

Gli organizzatori lanciano un appello alla "disobbedienza civile" contro il premier sostenuto da Mosca.

Lunedì i manifestanti hanno cercato di entrare nel palazzo del parlamento. Il giorno dopo hanno annunciato l'inizio di una "rivoluzione di velluto".

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