Il conflitto dimenticato in Yemen entra nel suo 4° anno di combattimenti

Il conflitto dimenticato in Yemen entra nel suo 4° anno di combattimenti
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Lancio di missili dallo Yemen verso cinque città dell'Arabia Saudita nella notte tra domenica e lunedì, un morto e due feriti; Amnesty International: "può trattarsi di crimine di guerra"

Gli ultimi fatti

PUBBLICITÀ

Può costituire un crimine di guerra la salva di missili lanciata dagli Huthi verso l'Arabia Saudita la scorsa notte. La denuncia arriva da Amnesty International che sottolinea come il lancio di missili da quella distanza non possa essere preciso e quindi possa mettere in pericolo i civili.

Ryad ha intercettato i missili indirizzati contro cinque città limitando vittime e danni. Sul terreno è rimasto comunque un morto e due feriti.

Se l'Arabia Saudita punta il dito contro l'Iran che rifornisce d'armi gli Huthi, venerdì scorso l'Organizzazione internazionale in difesa dei diritti dell'uomo ha rimproverato i grandi Paesi occidentali di fare altrettanto con la coalizione che a guida saudita interviene militarmente in Yemen da tre anni.

L'analisi

Le linee del fronte non sono cambiate nell'ultimo anno di conflitto in Yemen. A cambiare, secondo gli analisti, è la solidità della coalizione regionale a guida saudita, intervenuta 3 anni fa a favore del governo del presidente Abd RAbbo Mansour Hadi.

Quello in Yemen è il conflitto più dimenticato al mondo e questo 26 marzo è entrato nel suo quarto anno di combattimenti.

Il conflitto vede opposte principalmente le forze pro-governative, sostenute appunto dalla coalizione guidata dall'Arabia Saudita, e i ribelli Huthi, sciiiti, appoggiati dall'Iran, che controllano la capitale e diversi territori.

Quest'ultimi, tradizionalmente dei combattenti agguerriti, hanno lanciato un'offensiva folgorante nel luglio de 2014, e, guidati da Abdel Malek al Houti, hanno continuato a avanzare conquistando vari territori nel sud dello Yemen.

Forti del successo militare hanno costretto il presidente Hadi all'esilio in Arabia Saudita. Questi, impotente in un primo momento, è riuscito a riprendere in mano l'iniziativa grazie all'intervento militare di Ryad.

I negoziati di pace sono a un punto morto e i diversi tentativi di mediazione delle Nazioni Unite si sono rivelati infruttuosi.

Le parti in conflitto

Gli Huti accusano l'Arabia Saudita di essere il braccio armato di Washington denunciando l'invasione e l'occupazione delle forze della coalizione, che a sua volta accusa Teheran di interferenza nella regione e che violando apertamente l'embargo Onu sulle armi aiuta militarmente i ribelli.

All'assemblea generale dell'Onu, lo scorso settembre il presidente Hadi dichiarava, il conflitto yemenita non è politico e non può quindi essere gestito attorno a un tavolo negoziale. Non siamo di fronte a un colpo od stato, va oltre le differenze ideologiche e filosofiche, ci torviamo di fronte a una setta religiosa a estremisti religiosi.

A pagare il prezzo piû alto ovviamente sono i civili: circa 10 mila i morti oltre 50 mila i feriti.

La carestia colpisce 8 milioni di yemeniti, mentre 22 milioni hanno bisogno di aassistenza.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Yemen a un passo dalla catastrofe

Yemen: tonnellate di aiuti umanitari bruciati nel rogo di un magazzino dell'Onu

Arabia Saudita intercetta missile yemenita