Nigeria: Boko Haram libera le studentesse rapite il 19 febbraio

Nigeria: Boko Haram libera le studentesse rapite il 19 febbraio
Di Paola Cavadi

NOn è chiaro se sia stato pagato un riscatto. Molti i dubbi sulle circostanze del rilascio.

Sono tornate a casa dopo oltre un mese passato nelle mani di Boko Haram, le studentesse rapite il 19 febbraio scorso dalla città di Dapchi, nel nord est della Nigeria.

Secondo il governo, mercoledi, almeno 101 delle 110 ragazze sequestrate sarebbero state rilasciate dai jihadisti di fronte all'istituto da dove erano state prelevate. Alcuni testimoni riferiscono che i rapitori intimavano alla popolazione, al momento della liberazione, di non mandare piu' le proprie figlie a scuola.

Non è chiaro se sia stato pagato un riscatto, sebbene il governo smentisca.

Il ministro dell'informazione nigeriano, Lai Mohammed, ha confermato che tra governo e Boko Haram erano in corso negoziati "per la completa cessazione delle ostilità nella zona, ma che l'accordo preso prevedeva la sospensione, durante le trattative, di tutte le azioni e i rapimenti. Ebbene, Quegli accordi non sono stai rispettati - ha aggiunto il miistro - per questo non è stato fatto alcuno scambio e non è stato pagato alcun riscatto".

Secondo le agenzie di stampa, alcuni residenti avrebbero accolto con grande favore l'arrivo in città dei rapitori. Mentre alcune ragazze sequestrate raccontano di non aver subito maltrattamenti durante la prigionia.

L'organizzazione jihadista sunnita Boko Haram, il cui nome vuol dire "L'Istruzione occidentale è proibita", nel 2015 ha stretto un'alleanza con l'ISIL.

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