Afrin, Erdogan attacca gli Usa e promette di restare a lungo in Siria

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Di Euronews
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Cacciati i combattenti curdi, l'area è ora in mano ai ribelli dell'Esercito siriano libero

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Dopo due mesi di assedio e di cannoneggiamenti, e dopo due giorni dalla presa del controllo dell'area, le forze armate turche annunciano di restare ad Afrin ancora per un certo tempo "prima di restituire la zona ai proprietari".

Obiettivo del governo di Ankara è quello di cancellare dalla regione la presenza dei gruppi armati curdi. Ma lo Ypg, l'esercito per la protezione del popolo curdo, si prepara alla guerriglia e promette rapide azioni "fino alla fine dell'occupazione turca".

Uno scenario che non preoccupa il presidente Recep Tayyp Erdogan, che parlando al gruppo parlamentare del suo partito ha esplicitamente accusato gli Stati Uniti di "favorire il terrorismo", per essere legati allo Ypg da una alleanza anti-Isis.

"Da una parte dite di essere nostri partners strategici, dall'altra collaborate coi terroristi. Ma la verità esce allo scoperto. Se dobbiamo essere partners strategici, allora dovete rispettarci e camminare insieme a noi".

Intanto, nella zona da cui sono scappati circa duecentomila civili, le autorità locali fanno i conti dell'operazione "Ramo d'ulivo": più di 500 civili uccisi, 1.030 i feriti, e 820 morti tra gli uomini delle Ypg.

Sgomberato il terreno dai curdi, l'esercito turco conta di affidarne il controllo all'Esercito siriano libero, una formazione che si è sollevata in armi contro il governo di Damasco, e che dopo la conquista di Afrin si è data al saccheggio di case ed edifici.

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