Già ci sono grillini dimissionari?

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Di Alberto De Filippis
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Che fine hanno fatto Martelli e Cecconi?

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Dovrei restare o dovrei andarmene? Lo cantavano i Clash, notissimo gruppo punk rock del passato, ed è il dubbio che sembra attanagliare Carlo Martelli.

Il senatore uscente del M5S è stato rieletto a palazzo Madama come capolista del collegio plurinominale Piemonte 2, ma già a febbraio, su Facebook, aveva annunciato la sua volontà di rinunciare al seggio. Il motivo? Se ricordate era stato travolto dal caso dei rimborsi non versati, come vorrebbe il regolamento del M5S, nel fondo per il microcredito. Martelli si è rimesso in regola con le restituzioni. Da allora Martelli, che è un matematico, era entrato in silenzio stampa.

La proclamazione è una procedura automatica, quindi non discrezionale o impugnabile dal parlamentare. «Non esiste nessun giudice che possa annullarla", ha detto Martelli. Anche l’ipotesi delle dimissioni non è scontata. Ammesso che il senatore decida di presentarle alla Camera di appartenenza, toccherebbe all’aula stabilire se accettarle o meno. Il voto è segreto e l’esito per niente sicuro. Assieme a lui anche il deputato Andrea Cecconi, rieletto in due seggi dopo aver battuto addirittura l'ex ministro Marco Minniti. Anche lui aveva promesso di dimettersi, o almeno di provarci, ma da domenica notte è sparito

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