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Israele: verso la "caccia" e l'espulsione di 35.000 immigrati africani

Israele: verso la "caccia" e l'espulsione di 35.000 immigrati africani
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Di Cinzia Rizzi
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Il governo di Netanyahu tira dritto con il progetto di espulsione di eritrei e sudanesi clandestini nel Paese. Entro fine marzo, in campo 70 "ispettori speciali"

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Nonostante le numerose critiche da parte della comunità internazionale, il governo israeliano tira dritto ed è pronto ad espellere entro fine di marzo circa 35.000 eritrei e sudanesi richiedenti asilo. 70 ispettori speciali dell’immigrazione saranno incaricati di individuare a Tel Aviv e in altre città gli stranieri clandestini e anche chi li aiuta o offre loro un lavoro.

"Quando uno straniero soggiorna tra di voi, dovete dargli il posto migliore in cui vivere, bisogna dargli il lavoro migliore. Questo è scritto nella Bibbia, non l'ho inventato io!", spiega Nava Hefetz, dell'ONG Rabbis for Human Rights.

Ma non tutti sono d'accordo, come si può intuire dalle durissime parole di David, un barbiere di Tel Aviv: *"Mio padre era un sopravvissuto dell'olocausto. Vedete il numero sul suo braccio? Nessuno di loro è un rifugiato. Sono tutti infiltrati e sono qui per rimanere. Come? Hanno molti bambini, ogni donna tra i 6 e i 60 anni è incinta". *

Gli stranieri hanno la possibilità entro marzo di tornare volontariamente nel loro Paese d’origine, per evitare l'arresto e il carcere.

Video editor • Cinzia Rizzi

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