La corona di spine sudamericane del Papa

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Di Paolo Alberto Valenti
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Cile e poi Perù, le due tappe di Francesco ma niente Argentina

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Il complicato ritorno di Papa Francesco in America Latina inizia da Santiago del Cile dove l'occupazione della nunziatura apostolica è allarmante insieme agli attacchi incendiari alle chiese cattoliche ed evangeliche.

L'America Latina è cruciale per l'insieme del pontificato di Bergoglio: un continente che è contemporaneamente terzo mondo e occidente, cioè i due problemi maggiori dell'evengelizzazione della Chiesa cattolica.

In Cile le ragioni del malcontento sono diverse. Alcuni gruppi della minoranza Mapuche, che pure la chiesa aveva difeso, dichiarano che non basta più che il papa chieda perdono per le violenze secolari della colonizzazione. Bisogna che il sostegno ai Mapuche sia fattivo e comprenda anche un indennizzo.

Ancor più scottante è la situazione del vescovo di Osorno, Juan Barros, allievo del potente padre Fernando Karadima, colpevole di abusi su minori. Barros è stato nominato a Osorno da Papa Francesco. La sua presenza nella diocesi cilena è insostenibile a motivo delle proteste dei parrocchiani.

Il 19 gennaio Bergoglio è a Lima e in Perù incontrerà i popoli dell'Amazzonia (consegnerà loro la Laudato si' nelle lingue locali) e la popolazione locale, pranzerà con i rappresentanti delle genti amazzoniche nel Centro pastorale Apaktone. Rientrando a Lima, sarà ospite delle autorità, andrà in visita al presidente Pedro Pablo Kuczynski  che si è recentemente salvato dall'impeachment.

La cosa più sorprendete di questo viaggio è che Jorge Mario Bergoglio non ha ancora rimesso piede nella sua patria nonostante si sia già recato in sette paesi sudamericani. In volo verso il Cile (come da prassi verso i presidenti dei paesi che sorvola)  il Papa invierà un telegramma di saluto al Presidente argentino Mauricio Macri. Il terzomondista Bergoglio non puo' apprezzare il liberale Macri ed anche per questo ha deciso di stare alla larga da Buenos Aires.

La battaglia politica in Argentina ha come protagonista antigovernativo quel Juan Grabois figlio di uno storico dirigente peronista che è vicinissimo a Papa Francesco. Grabios sta picconando Macri con parole incendiarie e visto che il Papa non viene in Argentina ha organizzato la trasferta di cinquecento membri dei "movimenti popolari", che assisteranno alla messa che Francesco celebrerà mercoledì a Temuco, 600 chilometri a sud di Santiago del Cile , a sostegno dei Mapuche.

Journalist • Paolo Alberto Valenti

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