Non si fermano le proteste in Tunisia: oltre 200 persone sono state arrestate e decine sono rimaste ferite negli scontri
Non si fermano le proteste in Tunisia: oltre 200 persone sono state arrestate e decine sono rimaste ferite negli scontri.
Disordini ed incendi si sono verificati in tutto il Paese: incidenti sono stati segnalati nei sobborghi di Tunisi e in molte altre città, a Nefza è stata data alle fiamme la caserma di Polizia.
Una folla di manifestanti ha tentato di dare fuoco alla sinagoga di Djerba, principale tempio ebraico nel Paese e meta di pellegrinaggio da tutto il Medio Oriente.
"Sono passati sette anni dal 2011 - afferma una manifestante - e il Governo non ha fatto nulla per noi, quindi è naturale protestare, penso che le proteste saranno più grandi degli anni scorsi, a causa dei maggiori aumenti dei prezzi".
"È normale che le persone dimostrino - dice invece questo manifestante - quando trovano difficoltà ad acquistare le cose necessarie e quotidiane".
Insieme al Marocco, la Tunisia è uno dei pochi Paesi arabi dove è sopravvissuta una consistente minoranza ebraica dopo le guerre arabo-israeliane, quando le comunità furono costrette ad emigrare verso Israele o l’Europa.