Dopo l'incidente all'impianto di Baumgarten con un morto e 21 feriti, dichiarato lo stato d'emergenza in Italia anche se la fornitura è stata ripristinata in un giorno; nella tarda serata di ieri ripresi i flussi verso Germania, Ungheria e Italia.
È ripreso nella tarda serata di ieri il flusso di gas verso l'Italia, l'Ungheria e la Germania dopo l'esplosione di martedì mattina all'impianto di Baumgarten in Austria, al gasdotto da cui passano il gas russo e norvegese e che trasporta quasi il 40 per cento del fabbisogno nazionale italiano.
Le cause dell'incidente sono ancora ignote, note invece le conseguenze: un morto e 21 feriti e l'aumento del costo del gas, cresciuto in Italia del 215 % in 24 ore, raggiungendo i 75 euro per megawattora.
Il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, nelle ore successive all'esplosione, ha indetto lo stato d'emergenza per la Penisola, garantendo comunque le forniture. L'incidente ha galvanizzato il dibattito sulla diversificazione delle fonti nell'approvvigionamento energetico, rafforzando il fronte di chi caldeggia una maggiore autonomia dalle forniture russe.