Ricordate la nube di rutenio-106? La Russia dice che si è trattato di un satellite

Un manifestante durante una dimostrazione a Mosca, nel 2005
Un manifestante durante una dimostrazione a Mosca, nel 2005 Diritti d'autore REUTERS/Sergei Karpukhin
Di Lillo Montalto Monella
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Il prodotto della fissione è usato, in particolare, nella radioterapia e può anche essere rilasciato nel processo di riciclaggio del combustibile nucleare

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Ricordate la nube radioattiva di rutenio-106 che si è aggirata per giorni tra i cieli di Federazione Russa, Polonia, Bulgaria, Ucraina? Le concentrazioni “estremamente alte” dell’isotopo erano state confermate sia dal servizio meteorologico russo che dalle agenzie europee per l'ambiente. Greenpeace aveva chiesto all'agenzia atomica russa (Rosatom), proprietaria dell'impianto degli urali di Mayak, di avviare un'indagine per accertare eventuali responsabilità. 

Ora le autorità russe hanno diffuso un** documento in cui si legge che la causa sarebbe un incidente occorso ad un satellite** che si è incendiato nell'atmosfera. Lo riferisce l'agenzia russa Tass.

"La fonte [delle radiazioni] potrebbe essere attribuita, tra l'altro, alla combustione nell'atmosfera di un satellite artificiale o di un suo frammento, a bordo del quale c'era una fonte di rutenio-106 ad alta attività totale", dice la nota rilasciata dalla commissione interdipartimentale incaricata di indagare sul caso. 

Il rutenio-106 è prodotto della fissione nucleare (o scissione degli atomi) all’interno di un reattore – ovvero il processo utilizzato nelle centrali atomiche per produrre energia elettrica – e può anche essere il risultato dell’utilizzo delle radiazioni in ambito medico. 

Rosatom aveva indicato che non ci sarebbero state tracce di rutenio-106 nei campioni d'aria analizzati sul territorio della Federazione Russa tranne a San Pietroburgo nel periodo compreso dal 25 settembre al 7 ottobre, e la fonte della contaminazione non sarebbe una centrale nucleare sul territorio russo.  

Andrei Ivanov di Rosatom ha dichiarato ad AP che un'ispezione alla centrale di Mayak avrebbe dimostrato che non sarebbe l'impianto l'origine della perdita di rutenio-106.

L'esperto di sicurezza nucleare Rafael Arutyunian ha detto che l'isotopo potrebbe essere stato utilizzato come propulsore energetico per il satellite.

"Il gigante nucleare russo Rosatom, con una disponibilità economica di 133 miliardi di dollari, ha precedenti in quanto a negare gli incidenti negli impianti nucleari e l'inquinamento da radiazioni", scrive Greenpeace elencando l'esplosione di Mayak (noto anche come il disastro di Kyshtym) del 1957, la contaminazione dell'area degli Urali meridionali; la catastrofe di Chernobyl negata nei primi giorni, l'esplosione del 1993 alla Siberian Chemical Combine dove, tra gli altri isotopi, lo stesso rutenio-106 fu rilasciato nell' atmosfera e circa 2000 persone furono contaminate. Gli ambientalisti avevano chiesto a fine novembre un'investigazione indipendente della magistratura. 

L'istituto per la radioprotezione e sicurezza nucleare, IRSN, ha escluso che la nube abbia costituito un rischio per la salute umana e l'ambiente. I livelli rilevati di questo isotopo, 5 milli-becquerel per metro cubo d'aria, sono più bassi rispetto al picco di 130.000 becquerel registrati dopo l'incidente nucleare di Fukushima in Giappone. Tuttavia, in Francia un incidente del genere avrebbe potuto condurre ad evacuazioni nel raggio di 1-2km intorno al sito dell'incidente e a proibizione di prodotti agricoli in un raggio fino a 40km.

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