Corea del Nord: e l'Europa dov'è?

Civili e militari a una parata per celebrare gli avanzamenti sul nucleare
Civili e militari a una parata per celebrare gli avanzamenti sul nucleare Diritti d'autore Reuters via KCNA
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Di Diego Malcangi
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Nello scenario coreano mancano alcuni attori: l'UE in primis, secondo il Generale Tricarico. All'ex militare, oggi apprezzato analista, abbiamo chiesto un'opinione su uno degli snodi più delicati nell'attualità mondiale

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Quanto è alto il rischio che esploda un conflitto in Corea?  Quali attori potrebbero ancora disinnescarlo?  

Lo abbiamo chiesto a Leonardo Tricarico, generale in pensione, oggi apprezzato analista . Per anni ai vertici militari nazionali e nella NATO, il Generale Tricarico dirige la fondazione ICSA (Intelligence Culture and Strategic Analysis). 

"La guerra di Corea, come ogni altro aspetto legato alla sicurezza - mi riferisco al terrorismo, evidentemente - è una delle questioni ad alto tasso di imprevedibilità. Per il terrorismo siamo a prevedibilità 0 o quasi, per la Corea ci siamo vicini perché bisognerebbe capire quali siano le reali intenzioni dell'uno e dell'altro. Il Presidente statunitense se ha una strategia non la si capisce, probabilmente non ha una visione e neanche una strategia. Il coreano altrettanto evidentemente sta andando molto al di sopra delle righe come non era lecito prevedere. Tutto questo rende il quadro alquanto imprescrutabile, quindi è una scommessa dire 'succederà qualcosa' o 'non succederà'"

IT - Interview with General Tricarico on North Corea

Siamo in una fase storica tra l'altro nella quale un po' su tutti i fronti le cose possono succedere per un impulso nervoso...

"Ora c'è pure il fatto caratteriale, insomma. Quello che posso dire è che anziché stare inerti e silenti ad assistere a questi bracci di ferro tra persone apparentemente squilibrate, qualcosa dovremmo pur riuscire a fare. Stiamo parlando sempre di Europa, ci stiamo riempiendo la bocca con grandi risultati raggiunti quando i risultati invece sono 0: l'Europa dovrebbe mettere a punto una sua visione sul conflitto possibile Stati Uniti-Corea, e tutta l'area. Anche perché non mi sembra che ci siano degli interessi vitali di Paesi europei lì. Ci potranno essere in Africa, nel Medio Oriente. Ma in Estremo Oriente faccio fatica a capire quale dei Paesi europei possa dissociarsi rispetto a una posizione comune e condivisa..."

++ Intervista esclusiva a Federica Mogherini: la posizione dell'UE sulla Corea del Nord ++ 

Se non il fatto di andare a pestare i piedi agli Stati Uniti "Mah, gli Americani, sono loro che pestano i piedi a noi. Sono coloro che mettono le sanzioni ai russi, e loro hanno uno scambio commerciale pari a 0 con la Russia, o quasi. Mettono le sanzioni danneggiando gli operatori europei nelle inter-relazioni di carattere commerciale e d'altro tipo con la Russia.

Quindi io non mi farei riguardi, anche perché anche il maggior alleato degli Stati Uniti, la Gran Bretagna, comincia un po' a dissociarsi, dagli Stati Uniti...

Quindi non vedrei questo pericolo. Non bisogna restare in mezzo al guado, nella melma di una vicinanza agli Stati Uniti che giorno dopo giorno sta mostrando delle falle enormi. L'Europa a un certo punto dovrebbe dire 'signori Americani, o tutto quello che fate da adesso in poi lo coordinate con noi, ci rendete partecipi, state a sentire quello che diciamo, oppure scordatevi che il giorno che succeda qualche casino noi veniamo, non saremo al vostro fianco. Scordatevi le basi in Italia, anzi colgo l'occasione per rivedere l'accordo sull'uso delle basi ... eccetera eccetera'. Cioè: fino ad ora siamo andati dietro agli Stati Uniti, siamo stati al loro fianco, qualunque teatro abbiano infiammato noi ci siamo stati. Se adesso vogliono addirittura, alzando pure la soglia della letalità, pensare che poi avrebbero al loro fianco gli Italiani e gli altri, sbagliano. Questo bisogna dirlo, che almeno questo venga fatto".

NORTHKOREA-MISSILES

**C'è chi dice che la Cina possa avere un ruolo di tampone. I cinesi dicono di non considerare l'opzione militare, ma pare che stiano terminando la costruzione di una grande autostrada al confine con la Corea del Nord, e ci sono già stati degli incontri tra i vertici militari cinesi e statunitensi. **Sembrerebbe che i due Paesi possano prepararsi insieme a un'operazione. È ipotizzabile che la Cina intervenga in termini di tampone con una forza militare?

"Il ruolo della Cina negli ultimi mesi, da quando questo braccio di ferro ha cominciato ad assumere connotati un po' diversi - il che poi praticamente è coinciso con l'insediamento di Trump - apparentemente ha mutato un po' la posizione, è scivolata verso posizioni diverse. All'inizio si diceva 'tanto poi la Cina riuscirà a controllare la Corea, se taglia i rifornimenti, se taglia l'assistenza la Corea è morta', eccetera. Invece il ruolo della Cina ora non sembra essere questo, per cui è passata da una posizione in cui pareva non controllare questo alleato riottoso al fatto che adesso si potrebbe addirittura contrapporre.

Sugli approntamenti di natura strutturale che possano poi agevolare un'operazione anche di carattere militare da parte della Cina non le so dire molto, ma una cosa è certa: se la Cina dovesse passare il Rubicone e agevolare delle operazioni per ammansire il dittatore potrebbe mettere a disposizione un'intelligence straordinaria, prima che delle forze sul terreno.

Gli Stati Uniti hanno già tutti gli obiettivi nord-coreani, uno per uno, léi aggiornano al minuto, e però ci sono delle cose che anche con le tecnologie e con le poche entrature nel sistema nord-coreano (io direi 0) non si sanno, e quindi la Cina potrebbe sicuramente dare una mano notevole per mettere a punto l'ordine di battaglia nordcoreano così come esso è realmente.

Poi sul fatto che addirittura possa promuovere o agevolare un'azione militare nei confronti della NordCorea, questo mi pare un passo troppo azzardato"

Il ruolo delle Nazioni Unite: condannano, sanzionano ma molto al di là non si va...

"Appunto. In questo caso il player più significativo è proprio la Cina, tra i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza. Sicuramente potrebbero mettere a punto delle risoluzioni più robuste e mano a mano più condizionanti, però evidentemente non c'è ancora una linea guida di approccio condiviso"

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