Carcere a vita per il criminale di guerra Ratko Mladić

Carcere a vita per il criminale di guerra Ratko Mladić
Di Paolo Alberto Valenti
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Accuse di genocidio, crimini di guerra e contro l'umanità

PUBBLICITÀ

Il Tribunale Internazionale dell’Aja ha dichiarato colpevole di genocidio e crimini contro l’umanità l’ex generale serbo bosniaco Ratko Mladić, noto alle cronache come il ‘Boia di Srebrenica’.

Mladić, che ha 75 anni, sconterà la detenzione a vita a causa delle sue imprese criminali in Bosnia-Erzegovina, risalenti alla guerra in ex Yugoslavia fra il 1992 e il 1995 .

La sentenza è stata emessa non in presenza dell’imputato, allontanato dal Presidente del Tribunale dopo uno scoppio d’ira. Gli avvocati di Mladić avevano indicato le precarie condizioni di salute del condannato che è stato colpito in passato da diversi ictus e infarti.

L’orrore delle fosse comuni sparse in tante regione della “polveriera balcanica” sono la tragica evidenza recente di come l’evento guerra nella modernità resti sinonimo di criminalità diffusa e gratuita. La protervia con la quale molti altri ex criminali di guerra hanno pensato di farla franca è l’elemento più sorprendente dell’era moderna. Ed è rabbrividente non riuscire a capire quanto grande sia la distanza fra un vero soldato e un criminale in divisa.

La prima e la seconda guerra mondiale hanno prodotto troppi criminali in divisa compresi quelli che disprezzavano il valore della vita non solo dei civili ma dei loro stessi soldati.

Quello dell’Aja è l’ultimo atto giudiziario del Tribunale penale internazionale per quanto accaduto durante la guerra nei Balcani.

La strage di Srebrenica resta la più grave atrocità in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale. Mladić ha dovuto affrontare 11 accuse in totale e si è dichiarato non colpevole per tutti i capi d’ imputazione. Potrà comunque ricorrere in appello.

#Sebrenizahttp://t.co/aI7u1vExhuSergioStaino</a> <a href="https://twitter.com/NadiaZicoschi?ref_src=twsrc%5Etfw">NadiaZicoschipic.twitter.com/ynTbIsfT1U

— Claudio Caprara (@claudioc) 11 luglio 2015

Ratko Mladić ex comandante delle milizie Serbo-bosniache è stato fra i tragici protagonisti della dissoluzione della ex Jugoslavia il cui smembramento è iniziato nel 1991 con la dichiarazione di indipendenza di Slovenia e Croazia. L’esercito serbo si è ritirato dalla Slovenia dopo un conflitto durato piu’ di dieci giorni. Poi la guerra che ne segui’ sarebbe proseguita fino al 1995.

Mladić, allora un ufficiale dell’esercito Jugoslavo, dopo aver operato all’inizio con i ribelli Serbo-croati di Knin si sarebbe quindi trasferito in Bosnia per guidare nel 1992 le truppe Serbo-bosniache come comandante in capo e sarebbe stato lo “stratega” dell’assedio di Sarajevo che nella storia delle guerre recenti è un altro esempio di come l’opera dei cecchini resti confinata ina una spregevole e reiterata azione criminale il simbolo della rinnovata barbarie dei nostri tempi.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Ratko Mladić: il Boia dei Balcani

Violenza ad Haiti, il primo ministro Ariel Henry si dimette e resta a Porto Rico

L'Aia: l'Armenia è il 124esimo membro della Corte penale internazionale