I carabinieri del Comando provinciale di Cosenza hanno eseguito 14 misure cautelari contro lo sfruttamento dei rifugiati ospitati nei centri di accoglienza, a carico di persone accusate a vario titolo di intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro, abuso d’ufficio e tentata truffa aggravata.
Stando agli elementi raccolti, i rifugiati, principalmente senegalesi, nigeriani e somali, erano prelevati da due Centri di accoglienza straordinaria a Camigliatello Silano e portati a lavorare in campi di patate e fragole, oppure impiegati come pastori.
Tra gli accusati, tutti i cittadini italiani, il direttore e due altri membri del personale di un Centro di accoglienza, che la Polizia ritiene abbia agito in collaborazione con aziende agricole locali per reclutare i migranti.