Elezioni islandesi. I "Pirati" pronti a prendersi l'isola

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Di Alberto De Filippis
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Islanda alle urne per le politiche con un vincitore annunciato.

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Islanda alle urne per le politiche con un vincitore annunciato. Anche se non arriverà primo, vedrà comunque aumentare i propri consensi in modo esponenziale il partito dei Pirati islandesi. Diventerà così una delle forze determinanti in seno all’Althingi, uno dei più vecchi parlamenti del mondo, passando dagli attuali 3 ad almeno 12, 15 o anche 20 scranni, su un totale di 63.

Così la sua fondatrice, la poetessa Birgitta Jonsdottir: “Chiunque può far parte del nostro movimento. Abbiamo intercettato la voglia di cambiamento di tantissimi giovani qui in Islanda”.

E sono proprio i giovani lo zoccolo duro dei Pirati che vengono subito dietro ai conservatori nelle intenzioni di voto. Il premier dimissionario David Gunnlaugsson, coinvolto nello scandalo dei Panama Papers, è in difficoltà.

Qualcosa di prevedibile secondo un’analista: “I partiti tradizionali hanno fatto il loro tempo dalla crisi finanziaria e la gente è scontenta di come hanno affrontato l’austerity o l’economia. Per questo chiede più riforme democratiche e questo apre spazi per nuove formazioni politiche”.

I Pirati hanno promesso democrazia diretta, nessuna rivoluzione in economia e un referendum su un’eventuale adesione all’Unione europea, in passato bocciata.

Le urne apriranno alle 9 di questo sabato per chiudere alle 22 dello stesso giorno.

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