È morta una delle vittime dell’attacco di sabato in un treno in Svizzera, così come l’aggressore stesso, che era rimasto gravemente ustionato e riportava, come le sue vittime, ferite da armi da…
È morta una delle vittime dell’attacco di sabato in un treno in Svizzera, così come l’aggressore stesso, che era rimasto gravemente ustionato e riportava, come le sue vittime, ferite da armi da taglio. La persona che non ce l’ha fatta a sopravvivere è una donna di 34 anni. Gli investigatori continuano a escludere l’ipotesi terroristica, senza però avere piste solide, dice il portavoce della polizia cantonale Hanspeter Kruesi: “Per ora non lo stiamo trattando come un attentato terroristico, o come un crimine motivato politicamente o xenofobo. Non abbiamo nessun indizio in questo senso. Così come non abbiamo indizi che si tratti di un delitto passionale. Non abbiamo assolutamente nessuna informazione su quale potessere essere il movente. Per quel che ne sappiamo, ha agito da solo”.
Sabato sera gli investigatori hanno perquisito l’abitazione dell’aggressore, un ventisettenne svizzero che ha dato fuoco a un treno nei pressi della stazione di Salez, nel cantone nord-orientale di San Gallo, mettendosi poi ad accoltellare i passeggeri. Sei persone sono rimaste ferite, fra cui una bambina di sei anni.