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Italia: si dimette il ministro dello Sviluppo Federica Guidi

Italia: si dimette il ministro dello Sviluppo Federica Guidi
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Di Salvatore Falco
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La ministra dello Sviluppo, Federica Guidi, si è dimessa dopo che il compagno, Gianluca Gemelli, è stato indagato per traffico d’influenze illecite

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La ministra dello Sviluppo, Federica Guidi, si è dimessa dopo che il compagno, Gianluca Gemelli, è stato indagato per traffico d’influenze illecite dalla procura di Potenza.

“Caro Matteo sono assolutamente certa della mia buona fede e della correttezza del mio operato – scrive l’ormai ex componente del governo al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi – Credo tuttavia necessario, per una questione di opportunità politica, rassegnare le mie dimissioni da incarico di ministro. Sono stati due anni di splendido lavoro insieme. Continuerò come cittadina e come imprenditrice a lavorare per il bene del nostro meraviglioso Paese”.

La Guidi si è dimessa dopo la diffusione di un’intercettazione nella quale, parlando con il suo compagno Gianluca Gemelli, garantisce il via libera a un emendamento che andava incontro ai suoi interessi imprenditoriali.

Un’intercettazione che chiama in causa anche la ministra Maria Elena Boschi: “Anche Maria Elena è d’accordo”, dice la Guidi a Gemelli.

La produzione di petrolio in Val d’Agri – pari a 75 mila barili al giorno – “al momento è sospesa”, ha annunciato l’Eni, dopo gli arresti di oggi. La compagnia petrolifera chiederà alla magistratura – alla quale offre “la massima collaborazione” – “la disponibilità dei beni posti oggi sotto sequestro”.

L’Eni è presente in Basilicata in Val d’Agri con il Distretto meridionale, che ha sede presso l’antico convento di Viggiano, in provincia di Potenza, dal quale si presidiano tutte le attività di esplorazione e produzione di petrolio e gas naturale dall’Abruzzo in già, con esclusione della Sicilia.

La materia prima lavorata nel Centro olio Val D’Agri viene poi trasferita tramite un oledotto gestito, sorvegliato e mantenuto dalla divisione Eni Downstream, che collega la Val d’Agri alla raffineria di Taranto.

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