Continua a rilento l’attività di identificazione delle vittime degli attentati di Bruxelles. Delle trentuno salme la maggior parte resta ancora senza
Continua a rilento l’attività di identificazione delle vittime degli attentati di Bruxelles. Delle trentuno salme la maggior parte resta ancora senza un nome.
Le autorità spiegano che tra le vittime si contano diverse decine di nazionalità, e che per ciascun corpo vanno incrociati i rilievi biologici con i reperti procurati dalle famiglie. Una procedura che richiede tempo.
Per aiutare le famiglie stanno comparendo sul web dei siti dedicati alle ricerche, ma questo non basta a placare le polemiche e le critiche alle autorità.
Sale infine a 300 anche il numero dei feriti, per il fatto che molti sono andati in ospedale dopo essere rientrati a casa. Quattro di loro non sono stati ancora identificati, perché in coma famacologico.