La comunità cubana a Miami guarda con molto interesse al viaggio di Barack Obama a Cuba, in programma il 21 e 22 marzo. L’accordo tra Washington e
La comunità cubana a Miami guarda con molto interesse al viaggio di Barack Obama a Cuba, in programma il 21 e 22 marzo.
L’accordo tra Washington e L’Avana è visto qui con sollievo perché faciliterà gli spostamenti e gli scambi, ma alcuni lamentano che alle autorità dell’isola siano state poste poche condizioni.
“Sarà positivo per Cuba e per gli Stati Uniti”, esclama una donna.
Un giovane replica: “Mi piace il fatto che stiamo aprendo a Cuba, ma detesto il fatto che tutto sia a favore di Cuba.”
“L’accordo tra Obama e Cuba – sostiene un altro abitante del quartiere Little Havana – sarà buono se Raul Castro darà alla popolazione ciò di cui ha bisogno.”
La visita del Capo della Casa Bianca sarà la prima di un presidente statunitense nell’isola in 90 anni.
Obama ha ridotto le restrizioni ai viaggi e al commercio verso Cuba dopo la ripresa delle relazioni diplomatiche con L’Avana, ma alcuni esperti auspicano ulteriori sviluppi.
“Credo che ciò che il presidente dovrebbe ancora fare e potrebbe fare – afferma Rachel DeLevie-Orey, del think-tank Atlantic Council – è permettere a Cuba di aderire alle istituzioni finanziarie internazionali. Rafforzare l’economia cubana sarebbe la vera svolta.”
Per togliere definitivamente l’embargo a Cuba servirebbe l’approvazione del Congresso, che però ostacola il nuovo corso nelle relazioni tra i due Paesi, come osserva il nostro corrispondente a Washington.
“I grandi cambiamenti nella politica statunitense verso Cuba – sottolinea Stefan Grobe – sono arrivati interamente tramite decisioni esecutive del presidente Obama e godono di ampio sostegno tra gli statunitensi, i cubani e il resto dell’America Latina. Rimane però la forte opposizione dei repubblicani al Congresso, ma ciò potrebbe cambiare dopo le elezioni di novembre.”