La crescita della Cina frenerà ancora: è quanto emerge in apertura del congresso annuale del Congresso Nazionale del Popolo cui partecipano circa
La crescita della Cina frenerà ancora: è quanto emerge in apertura del congresso annuale del Congresso Nazionale del Popolo cui partecipano circa 3000 delegati e che annuncia le linee principali del prossimo piano quinquennale.
La Cina fissa una soglia minima della crescita di almeno il 6,5% (l’anno scorso aveva chiuso al 6,9%), il tasso più basso nel giro di un quarto di secolo, lontano da quelli a due cifre degli anni duemila. Lo ha confermato il primo ministro Li Keqiang, secondo il quale il Paese “fa fronte a grandi difficoltà” e “deve prepararsi a una dura battaglia”. Per sostenere l’attività economica – ha aggiunto Li – saranno attuale misure di stimolo fiscale che faranno aumentare il deficit di bilancio, al 3% nel 2016, il più elevato da almeno due decenni.
La seconda economia mondiale, in difficoltà per il calo della domanda interna ed esterna, intende ristrutturare l’industria pesante in particolare, con il taglio di 5-6 milioni di posti di lavoro. Ma dieci nuovi milioni di posti saranno creati nelle città, ha affermato Li.
Le priorità del Paese vengono illustrate anche in modo inusuale, più adatto al pubblico dei giovani cinesi, un cartone animato con protagonista il presidente Xi Jinping.