Emergenza profughi: scontro Ungheria-Ue su referendum proposto da Orban

Unione europea e Ungheria di nuovo ai ferri corti sull’emergenza profughi. Il botta e risposta tra Budapest e Bruxelles arriva dopo la decisione del premier magiaro, Viktor Orban, di tenere un referendum sulle quote imposte per l’accoglienza.
Il meccanismo di redistribuzione e di reinsediamento, sottolinea il commissario europeo, Dimitris Avramopoulos, è una decisione vincolante.
“A dire il vero – dice Natasha Bertaud, portavoce della Commissione – non riusciamo a capire come possa inserirsi in un processo decisionale approvato da tutti gli Stati membri, inclusa l’Ungheria, con i trattati dell’Unione europea”.
Il premier ungherese, Viktor Orban, a settembre aveva votato contro il piano di redistribuzione di 160mila migranti e, a dicembre, Budapest si unita alla Slovacchia per presentare ricorso contro il piano.
“Stiamo combattendo in tribunale contro l’imposizione delle quote – la risposta del ministro degli Esteri, Peter Szijjarto – e siamo fermamente convinti che tale decisione sia stata presa in disprezzo delle norme comunitarie”.
Il referendum sulle quote dei migranti è illegale anche secondo alcuni giuristi magiari. Fonti interne al partito di governo sostengono, invece, che l’obiettivo da Orban è mostrare un largo consenso nazionale.