Rifugiati, Schulz a Euronews:"Il nazionalismo non potrà nulla davanti a una sfida globale"

Rifugiati, Schulz a Euronews:"Il nazionalismo non potrà nulla davanti a una sfida globale"
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Cieli neri sull’Unione europea, con la soluzione alla crisi dei migranti lontana dal divenire realtà. Per il Presidente del Parlamento europeo

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Cieli neri sull’Unione europea, con la soluzione alla crisi dei migranti lontana dal divenire realtà. Per il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz intervistato da Euronews alcuni Stati membri giocano la carta populista, ma rischiano di spaccare il Continente.

“Siamo davanti a una sfida globale. In Europa, qui a Bruxelles, c‘è chi ci chiede di trovare una risposta europea a un problema globale, e che di conseguenza pensano a delle proposte concrete” dichiara Schulz “E poi ci sono gli altri che, invece, discreditano l’idea di Europa e puntano tutto sulla nazione, chiedono agli Stati nazionali di agire. Significa in parte chiedere di rispondere a una sfida globale con risposte nazionali. Prendiamo l’Ungheria, il Premier Orban ha lanciato un appello per un referendum sulle quote dei rifugiat. Per il Paese si tratterebbe di ospitare 1300 rifugiati. 1300, giudicati troppi e per i quali si chiede l’indizione di un referendum. Si tratta di una risposta populista e nazionalista a una sfida mondiale”.

Euronews
Si dovrebbero trovare delle soluzioni comuni, invece di organizzare referendum nazionali

Martin Schulz
Vi do delle cifre. I 28 Stati membri dell’Unione europea contano, tutti insieme, 508 milioni di abitanti. Non ci sarebbero problemi se ripartissimo l’attuale milione di rifugiati tra tutti gli Stati. Il problema è che oggi sono soltanto due o tre i Paesi coinvolti dalla crisi. E questo crea disfunzioni. Trovo cinico il rifiuto degli Stati membri a far parte dello schema di redistribuzione, perché cosi non se viene fuori. Anche perché spesso poi si arriva a criticare l’Europa, ritenuta incapace di risolvere le crisi. E’ una situazione senza precedenti nella storia europea”.

Euronews
E rispetto alla Turchia. Secondo lei Ankara adotterà tutte le prescrizioni del Piano d’Azione firmato con l’Unione europea?

Martin Schulz
Non sono sul campo per verificare come stanno andando le cose. Il numero degli arrivi è in diminuzione e questo è un fatto. La Turchia ci sta aiutando a controllare il traffico illegale di migranti, ma credo che le azioni vadano rafforzate. Dall’altro lato la Turchia ha anche dovuto aspettare che i Paesi membri si mettessero d’accordo per stanziare i 3 miliardi previsti dal Piano. Credo che entrambe le parti devono fare maggiori sforzi.

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