Attacchi turchi dal confine su Siria e Iraq

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La risposta all'attentato di piazza Sultanahmet. Il premier Davutoglu: "200 estremisti morti".

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Colpi di artiglieria dal confine turco verso Siria e Iraq. La risposta all’attentato di piazza Sultanahmet non si è fatta troppo attendere e, secondo quanto ha affermato il primo ministro Ahmet Davutoglu, ha causato la morte di almeno 200 combattenti delll’Isil.

Circa 500 proiettili sono stati sparati da artiglieria pesante e carri armati contro le postazioni del sedicente Stato islamico. Prese di mira l’area di Bashiq, nel distretto di Mosul, nel nord dell’Iraq, e quella siriana attorno alla città di Marea, controllata dagli estremisti.

Davutoglu ha affermato che gli attacchi di terra continueranno e, se ritenuto necessario, ci saranno anche nuovi raid aerei contro l’Isil.

Oggi, sul luogo dell’attentato di martedì, uno dei simboli di Istanbul, un minuto di silenzio in ricordo delle dieci vittime, tra le quali otto turisti tedeschi.

L’uomo che si è fatto esplodere, un saudita ritenuto affiliato all’Isil, era entrato in territorio turco come rifugiato proveniente dalla Siria.

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