Turchia: il kamikaze di Istanbul era un rifugiato

Era un richiedente asilo, secondo le autorità turche, l’attentatore che si è fatto esplodere in mezzo a un gruppo di turisti tedeschi a Istanbul.
Le immagini delle telecamere a circuito chiuso e le impronte digitali che pochi giorni prima aveva lasciato per registrarsi come rifugiato hanno consentito di identificarlo come Nabil Fadli, un siriano di origine saudita.
Arrestati quattro presunti complici e molti sospettati di legami con l’Isil. Tra loro anche tre cittadini russi. Una notizia che si inserisce nello scontro in corso tra Mosca e Ankara e mentre giornali turchi vedono la mano della Russia dietro l’attentato.
“Il legame tra l’attentatore suicida e l’Isil è stato confermato” ha affermato il premier Ahmet Davutoglu. “Intensificheremo i nostri sforzi per scovare e rivelare i mandanti che stanno dietro questa organizzazione terroristica.”
Davutoglu ha detto di ritenere che l’attentatore non volesse colpire espressamente cittadini tedeschi.
Le vittime dell’attacco sono almeno 10, oltre al kamikaze. Alcuni dei feriti rimangono ricoverati in gravi condizioni.