La famiglia di Tamir Rice accusa le autorità dopo la decisione del Gran giurì di non perseguire l’agente che ha ucciso il 12enne afroamericano. “Il
La famiglia di Tamir Rice accusa le autorità dopo la decisione del Gran giurì di non perseguire l’agente che ha ucciso il 12enne afroamericano.
“Il caso è stato deliberatamente sabotato. Questo processo dimostra che la razza è ancora un serio problema in questo Paese e nel sistema di giustizia penale”, ha detto il padre del ragazzo.
“Semplicemente è stata una tempesta perfetta di errori umani, sbagli e comunicazione difettosa, che ha riguardato tutti coloro che sono stati coinvolti quel giorno. Le prove non indicano una condotta criminale da parte della polizia. Il chiamante al numero d’emergenza ha parlato di un ragazzo e di un’arma forse non vera, Se gli agenti fossero stati al corrente di ciò avrebbero condotto l’intervento con meno tensione”.
Dopo la pronuncia del Gran jurì a Cleveland sono cominciate le manifestazioni di protesta contro il frequente uso sproporzionato della forza da parte della polizia.
Secondo il Washington Post, nel 2015 negli Usa la polizia ha ucciso più di 1000 civili. Solo nel 4 per cento di tali casi gli agenti sono bianchi e le vittime di colore.