COP21: la parola agli attivisti, "siamo al fronte, bisogna fermare il riscaldamento globale"

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Di Euronews
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Molti attivisti si sono uniti a questa COP 21 dopo una marcia iniziata il 9 novembre. Lo hanno fatto con lo slogan “Run for your life” (“Corri per la

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Molti attivisti si sono uniti a questa COP 21 dopo una marcia iniziata il 9 novembre. Lo hanno fatto con lo slogan “Run for your life” (“Corri per la tua vita”), l’iniziativa è stata promossa da vari gruppi e associazioni di diversi paesi. Tutti hanno portato una pietra dall’artico per consegnarla a un delegato delle Isole Marshall. Entrambi i luoghi infatti, sono messi a rischio dal riscaldamento globale e rischiano di scomparire per l’innalzamento delle acque.

“Non si tratta solo di una questione ambientale. Èqualcosa che interessa tutto il mondo. È il momento che ci mostriamo fermi, perché siamo al fronte, è qualcosa che avvertiamo ogni giorno”, afferma la figlia del presidente delle isole Marshall.

Fra i territori a rischio inondazione ci sono le isole Cook. Secondo diversi gruppi la Cop 21 è l’occasione per attirare su di sé l’attenzione dei riflettori.

“Rappresento uno dei molti gruppi di persone che sono preoccupate per il cambio climatico. Quello che facciamo qui è ricordare agli altri he è arrivato il momento di fare qualcosa contro il cambio climatico. Noi ad esempio stiamo facendo spostare molte persone dalle coste verso l’hinterland”, commenta questa attivista delle isole Cook.

La conferenza sul clima che si è aperta questo lunedì a Parigi durerà due settimane. L’obiettivo è quello di raggiungere un compromesso vincolante per fermare, o almeno rallentare, il riscaldamento globale.

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