Ancora divergenze nella coalizione di governo tedesca e nel Paese sulla crisi dei profughi. Suscitano polemiche le dichiarazioni del ministro delle
Ancora divergenze nella coalizione di governo tedesca e nel Paese sulla crisi dei profughi. Suscitano polemiche le dichiarazioni del ministro delle finanze Wolfgang Schäuble che, parlando dell’afflusso dei rifugiati, li ha paragonati a una valanga, smossa da qualche incauto sciatore e di cui non si conoscono ancora le dimensioni totali.
“So falsch wie fatal” – Kritik am #Lawinen-Vergleich von #Schäuble (nd) https://t.co/Nwqn8E6jlQ
— ZEITONLINE Politik (@zeitonline_pol) 12. November 2015
Il ministro della giustizia Heiko Maas replica: “Persone in stato di necessità non sono una catastrofe naturale. Avremmo dovuto discuterne senza gettare benzina sul fuoco.”
Menschen in Not sind keine Naturkatastrophe. Wir sollten #Flüchtlingsdebatte besonnen führen u nicht mit Worten Öl ins Feuer gießen. #Lawine
— Heiko Maas (@HeikoMaas) 12. November 2015
Bernd Riexinger, esponente della sinistra radicale, twitta: “Non è una valanga, ma un boomerang della vostra impietosa politica di…”
Keine #Lawine sondern ein Bumerang und ein Rendezvous mit Ihrer rücksichtslosen Sch***Politik, Herr #Schaeuble. https://t.co/SemY81bels
— Bernd Riexinger (@b_riexinger) 12. November 2015
Negli ultimi giorni, la Germania ha irrigidito il suo approccio alla questone, reintroducendo l’applicazione del regolamento di Dublino anche per i siriani, ovvero prevedendo che vengano rimandati a chiedere asilo nel primo Paese dell’Unione in cui erano approdati.
Inoltre, la CDU di Angela Merkel è apparsa divisa sulla proposta del ministro dell’Interno Thomas de Maizière, che ha annunciato di voler limitare il diritto dei rifugiati ai ricongiungimenti familiari.