Siria. Russia rivede sua posizione: Assad al potere non è un dogma

Siria. Russia rivede sua posizione: Assad al potere non è un dogma
Di Euronews
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Mantenere Bashar Al-Assad alla guida della Siria non è una questione di principio. Parole che cambiano significativamente il contesto del conflitto

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Mantenere Bashar Al-Assad alla guida della Siria non è una questione di principio. Parole che cambiano significativamente il contesto del conflitto in Siria visto che rappresentano la nuova posizione espressa dalla Russia di Vladimir Putin. Protagonista di una imponente campagna militare che finora ha dato più appoggio alle forze lealiste che non colpire il gruppo Stato Islamico, Mosca è un alleato storico di Damasco.

“Non abbiamo mai detto che Bashar Al-Assad doveva restare oppure andare via” ha detto in un’intervista alla radio Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo. “Quello che abbiamo sempre detto è che lo statuto della Siria è fondamentale per la lotta al terrorismo perchè senza uno Stato siriano non ci sarebbe nessuno a combattere i terroristi sul terreno”.

Nel frattempo la realtà della campagna militare in Siria costringe Russia e Stati Uniti, impegnati in raid aerei quotidiani, a coordinare le proprie azioni. I vertici militari statunitensi hanno comunicato ieri che i loro caccia e quelli di Mosca hanno effettuato un test di comunicazione nel centro-Sud del Paese per stabilire un protocollo di sicurezza ed evitare incidenti. L’operazione è consistita del portare due caccia ad una distanza limite di 5 miglia (8 km circa) per una durata di tempo di circa 3 minuti.

L’apertura di Mosca verso la transizione al vertice in Siria, Paese vittima di una guerra civile che ha fatto oltre 250.000 morti in 4 anni, arriva in un momento particolarmente importante. Secondo l’agenzia stampa russa Interfax, che cita il Vice ministro degli Esteri Mikhail Bogdanov, alti responsabili del governo siriano e membri dell’opposizione siriana potrebbero incontrarsi a Mosca la prossima settimana.

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