Il miglior modo per ricostruire Aleppo sarebbe smettere di distruggerla. Ma a 4 anni dall’inizio della guerra e dopo l’intensificarsi della campagna
Il miglior modo per ricostruire Aleppo sarebbe smettere di distruggerla. Ma a 4 anni dall’inizio della guerra e dopo l’intensificarsi della campagna militare in Siria, un’equipe della Central University di Budapest, in Ungheria, si mette al lavoro per progettare la ricostruzione della città. Un lavoro nel quale sono coinvolti due siriani fuggiti dal conflitto. Un sito internet spiega l’idea, raccoglie testimonianze e critiche.
“Lo scopo è coinvolgere i cittadini di Aleppo in modo che possano essere al centro del progetto perchè sono le loro opinioni che contano e che devono fare la differenza, puntiamo molto su questo aspetto” spiega Alhakam Shaar, Research Fellow alla Central European University.
Secondo un sondaggio effettuato su un campione di 900 rifugiati siriani in Germania, oltre il 70% degli intervistati imputa la responsibilità della guerra al regime di Assad e pone la sua uscita di scena come condizione per un ritorno ad Aleppo.