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Portogallo, Coelho rieletto tra austerità e una maggioranza di sinistra frammentata

Portogallo, Coelho rieletto tra austerità e una maggioranza di sinistra frammentata
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Di Debora Gandini
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Rebus delle alleanze a parte, Pedro Passos Coelho la sua sfida l’ha vinta riconfermandosi premier del Portogallo dopo 4 anni di austerità. Ora lo si

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Rebus delle alleanze a parte, Pedro Passos Coelho la sua sfida l’ha vinta riconfermandosi premier del Portogallo dopo 4 anni di austerità. Ora lo si può considerare il primo leader europeo ad essere riuscito a mantenere il potere nonostante una manovra di salvataggio fatta di tagli e sacrifici.

“Passos Coelho è sempre apparso calmo, riservato e sincero. Nonostante alcune contraddizioni tra le promesse fatte prima delle elezioni del 2011 e quello che poi è stato realizzato.“Pedro Magalhaes, Professore di Scienze Politiche presso l’Università di Lisbona.

A proposito di promesse: sono valse a poco quelle avanzate dal rivale socialista Antonio Costa: ovvero alleggerire le misure di austerity. Parole che hanno convinto i sondaggisti ma non l’elettorato.“Costa non è riuscito a convincere la gente con la sua idea di dare un taglio netto con il governo precedente. Quell’esperienza si era conclusa con un piano di risanamento che aveva fatto arrabbiare molto i portoghesi”. prosegue il Professor Magalhaes.

Rispetto a quattro anni fa quando il Portogallo è stato vicino alla bancarotta ora l’economia ha leggermente recuperato; dopo anni di recessione quest’anno la crescita è stata dell’1,6%. Dato negativo invece, politicamente parlando, è che la coalizione di centro-destra ha perso circa 600.000 voti rispetto al 2011 con una percentuale di astenuti vicina al 40%. Delusi da tutti gli schieramenti molti elettori hanno scelto il partito dell’astensionismo. “I politici promettono mare e monti ma alla fine non fanno nulla. Va sempre a finire così. Si fatica di più per guadagnare sempre di meno”, dice un portoghese.

E anche se la disoccupazione è diminuita, passando dal 18% al 12,4%, resta sempre ancora alta tra i giovani: oltre il 30%. Un motivo che spinge molti ragazzi a guardare lontano dal proprio paese. Intanto il nuovo governo si prepara per il primo vero test: nelle prossime settimane ci saranno le votazioni del bilancio per il 2016 in un parlamento dove le opposizioni sono in maggioranza.

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