Volkswagen è stata investita da uno scandalo senza precedenti. Il 18 settembre, L’EPA (agenzia per la protezione dell’ambiente) ha accusato la casa
Volkswagen è stata investita da uno scandalo senza precedenti. Il 18 settembre, L’EPA (agenzia per la protezione dell’ambiente) ha accusato la casa automobilistica tedesca di aver eluso i test ambientali su vetture prodotte tra il 2009 e il 2015 per il mercato statunitense. L’amministratore delegato Martin Winterkorn ha ammesso pubblicamente che la compagnia ha istallato su almeno 11 milioni di automobili diesel a quattro cilindri (Jetta, Beatle, Golf, Passat, Audi A3) un software per aggirare gli standard ambientali. L’EPA ha già ritirato circa 482.000 automobili e definisce le azioni del colosso tedesco illegali e minacciose per la salute pubblica. Lo scandalo ha fatto precipitare le quote dell’azienda in borsa e scendere vertiginosamente il prezzo dei titoli. Quello dell’automobile è un settore chiave dell’economia ed un elemento centrale della società tedesca. La stampa ha condannato duramente la compagnia automobilistica e in migliaia si sono sfogati contro il mito della “Germania infallibile”.
Le reazioni sui social network
Twitter è stato letteralmente preso d’assalto con slogan e hashtag che ironizzano e condannano lo scandalo VW. Gli hashtag #dieselgate, #VWgate e #DasAuto sono tra i più popolari negli Stati Uniti e in Europa. Alcuni tweet condannano la compagnia per la sua completa mancanza di etica verso una questione che mette in pericolo la popolazione, ovvero le emissioni di monossido di azoto fino al 40% sopra la norme. Altri ironizzano trasformando vecchi slogan pubblicitari in manifesti di disapprovazione ed umiliazione pubblica. Non mancano gli attacchi diretti alla Germania e alla cancelliera Merkel, una sorta di “rivincita” verso la cosiddetta eccellenza tedesca e la supremazia della Germania in Europa.
#Dieselgate
Sums up #dieselgate http://t.co/YMrgE1zRD2 pic.twitter.com/NhE5wQ7X0k
— George Dearing (@GeorgeDearing) 23 Settembre 2015
Ready for our leisurely Sunday drive #VW #TDI #dieselgate #diesel #Volkswagen pic.twitter.com/SEJ2dOxA56
— Sean Bennell (@Scorchez) 21 Settembre 2015
#VWGate #Dieselgate
Vuoi vedere che alla fine questa #Jetta della foto inquinava meno dei nuovi modelli? pic.twitter.com/NtK7OwXarn— shortleg™ (@gambacorta_m) 23 Settembre 2015
#Dieselgate» Volskwagen, l'esperto: «Il danno d'immagine supera quello patrimoniale» http://t.co/RUOPpq5UKL pic.twitter.com/8OcYyPtgZa
— Avvenire (@Avvenire_NEI) 23 Settembre 2015
Primi effetti del #VWgate, risorge la DDR #Volkswagen #dieselgate pic.twitter.com/bqPRp9JI3t
— Keynes blog (@Keynesblog) 23 Settembre 2015
http://t.co/figNOG0coP #DieselGate #VOLKSWAGEN, ADESSO LA #GERMANIA PAGHI:come pretende da tutta l'europa #m5s pic.twitter.com/8vGJahVrK6
— campana valerio (@campanavalerio) 23 Settembre 2015
#DasAuto
Slogan pubblicitario storico, In tedesco “la macchina”.
#Volkswagen #dasAuto #gasAuto … c'era una volta il maggiolone… pic.twitter.com/d9IyFuPCb5
— Giuseppe M. Bianchi (@BianchiGiuseMa) 22 Settembre 2015
VW's little secret. #DasAuto https://t.co/7g6O99xf8E via
YouTube</a></p>— Nexus (
nexusofforces) 22 Settembre 2015
France Bleu 107.1 : “Das Auto Radio” #Volkswagen #picoftheday #matinale #TeamBleuMatin pic.twitter.com/PwbI3U6tIY
— Noé da Silva (@monsieurda) 23 Settembre 2015
#VWgate
#VWGate è un vero successo, grazie a tutti! pic.twitter.com/anyAYjzaMM
— MANFAKE (@REALMANFAKE) 23 Settembre 2015
9/22/2015- #Volkswagen caught cheating emissions testing #VW #VWGate #EPA pic.twitter.com/vHsioKGcac
— Clay Bennett (@BennettCartoons) 22 Settembre 2015
#VWGate #DasAuto pic.twitter.com/SWYNg74UYS
— sylvie ducrest (@sissirose) 23 Settembre 2015
Il danno di reputazione subito da VW è più grave, secondo molti esperti, rispetto alle perdite materiali. La tecnica manipolatrice della compagnia non ha solo ispirato migliaia di post e reazioni online, ma ha soprattutto messo in pericolo la sua fama a livello mondiale. Le associazioni di consumatori di tutta Europa chiedono controlli sulle vetture vendute nei loro Paesi. Il ministro francese dell’ambiente, Michel Sapin è stato il primo a chiedere un’inchiesta europea. In Italia, il ministro dei trasporti Graziano Delrio, Federconsumatori e Adusbef ordinano inchieste e propongono una strategia comune europea.