Il padre di Aylan Kurdi:"Ora voglio solo sedermi accanto alla tomba dei miei familiari"

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Indignazione, risentimento e collera. Queste le reazioni internazionali davanti la foto di Aylan Kurdi, il bambino curdo siriano morto mentre insieme alla famiglia provava a raggiungere l’Europa.

E’ destinata, suo malgrado, a diventare il simbolo della tragedia dei migranti e rifugiati che ogni giorno cercano di raggiungere i confini europei. La foto del corpo senza vita del piccolo Aylan Kurdi scattata sulla spiaggia turca di Bodrum.

L’opinione pubblica europea e internazionale è sussultata davanti la violenza dello scatto. Oggi in prima pagina su quasi tutti i quotidiani. Se la società civile inorridisce e si indigna davanti la morte di Aylan e di suo fratello, è rimpallo di critiche tra i governi. Erdogan ha accusato l’Europa di aver trasformato il Mediterraneo in una tomba, mentre da Londra Cameron ribadisce la linea dura del suo governo:“Aumentare gli ingressi non risolverà il problema”.

Parole che diventano solo rumore per Abdalluh Kurdi, che ha perso anche un altro figlio e la moglie. “Le onde erano alte e l’imbarcazione si è capovolta” racconta Abdulluh “Mi sono scivolati di mano. Ho cercato i miei figli e mia moglie, li ho presi tra le mie braccia, ma erano già morti. Ora voglio solo tornare a Kobane e sedermi accanto le loro tombe”.

Originaria di Kobane la famiglia Kurdi aveva presentato domanda di asilo in Canada, ma le era stata rifiutata. A quel punto la scelta di partire per l’Europa.Le autorità turche hanno annunciato di aver arrestato quattro uomini sospettati di essere parte degli scafisti implicati nel naufragio delle due imbarcazioni sulle quali viaggiava la famiglia Kurdi .