Tianjin: 10 arresti per l'esplosione del deposito chimico, residenti ancora in piazza

Tianjin: 10 arresti per l'esplosione del deposito chimico, residenti ancora in piazza
Di Euronews

L’arresto di dieci dirigenti dell’impresa chimica Ruihai International Logistic non placa la rabbia degli abitanti di Tianjin, in Cina. A otto giorni dall’esplosione del deposito di cianuro che ha provocato 114 vittime, 700 feriti e 70 dispersi, il pericolo maggiore è rappresentato dall’inquinamento. In tanti hanno paura di rientrare in casa.

“Quando queste sostanze chimiche esplodono, i detriti nocivi vengono sepolti nelle zone circostanti – spiega un residente che ha perso la sua casa – Ecco perché non vogliamo più vivere lì, perché è pericoloso per la nostra salute, quella della nostra famiglia e soprattutto la salute dei nostri figli”.

Le piogge trascinano nel sottosuolo il cianuro rimasto in superficie e le autorità hanno disposto 29 siti di ispezione per il rilevamento di sostanze inquinanti. Nel raggio di 3 chilometri dal luogo dell’esplosione è stata registrata una presenza di cianuro 28 volte sopra lo standard di sicurezza, tutta l’area è stata evacuata.

Il deposito di materiale chimico conteneva 700 tonnellate di cianuro, invece delle 10 autorizzate dalla legge.

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