Scoppia l'amicizia fra USA e Kenya. Obama oggi in Etiopia

Scoppia l'amicizia fra USA e Kenya. Obama oggi in Etiopia
Di Diego Giuliani

Washington promette di potenziare gli aiuti per la lotta al terrorismo. Dalla cena di gala scompaiono le divergenze sui diritti degli omosessuali

Una visita celebrata come un successo, la promessa di potenziare la lotta al terrorismo e l’annuncio che questo è solo l’inizio. Alla cena che ha simbolicamente concluso la due giorni di Obama in Kenya, brindisi e dichiarazioni di amicizia hanno fatto dimenticare le divergenze tra Washington e Nairobi sui diritti degli omosessuali, che erano di nuovo emerse in giornata.

Da oggi siamo più vicini e ci comprendiamo meglio - ha detto Obama -. Ma se continuiamo così, sarà solo l'inizio

Video amatoriali della serata mostrano come Obama e il suo omologo Uhruru Kenyatta si siano anche esibiti in un ballo di gruppo.

“Da questa sera, in tutti gli Stati Uniti, gli americani sono più vicini al Kenya – ha detto Obama -. Stiamo imparando a capirci meglio, stiamo trovando nuovi terreni di cooperazione. E se riusciremo a concretizzare quanto emerso nel corso di questa visita, sono convinto che ulteriori traguardi ci attenderanno negli anni a venire. Per i nostri popoli, per i nostri paesi, per la libertà e per la pace”.

Più complessa l’acrobazia retorica a cui Obama sarà chiamato alla prossima tappa del suo tour africano. Ad attenderlo oggi è infatti una visita in Etiopia, paese dall’ancor meno lusinghiero bilancio sul fronte dei diritti umani.

“Ricevere per la prima volta la visita di un presidente statunitense è sicuramente uno straordinario traguardo – commenta il responsabile della comunicazione del governo etiope, Redwan Hussein -. E’ un passo che non mancherà di alimentare aspirazioni e fiducia del nostro popolo”.

Questo il dettaglio degli impegni che attendono oggi il presidente Barack Obama.

Alle recenti elezioni, il partito di governo ha ottenuto tutti i seggi disponibili, facendo parlare i critici di “fine del multipartitismo”. Human Rights Watch denuncia anche arresti arbitrari di oppositori e giornalisti. (13/12)

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