L’appello lanciato dal Presidente di Vanuatu per l’aiuto internazionale dopo la devastazione del ciclone Pam ha messo in moto la macchina della
L’appello lanciato dal Presidente di Vanuatu per l’aiuto internazionale dopo la devastazione del ciclone Pam ha messo in moto la macchina della solidarità.
La vicina Australia, la Nuova Zelanda, la Nuova Caledonia ma anche la Francia sono in prima linea nell’invio di aiuti verso l’arcipelago. Mentre il bilancio ufficiale delle vittime è salito a 24 morti, ma si tratta soltanto delle vittime confermate, mentre le ricerche e i soccorsi procedono tra mille difficoltà, con molte delle oltre 80 isole ancora irraggiungibili.
This is what Vanuatu’s capital Vila looks like right now. Our appeal: http://t.co/gCbeuypYbRpic.twitter.com/lOOzbrYLrP
— Australian Red Cross (@RedCrossAU) 16 Marzo 2015
A Brisbane, in Australia, fanno rientro i turisti tornati dalla capitale di Vanuatu Port Vila, praticamente rasa al suolo. Charlene Spiteri e il suo compagno sono australiani:
“È stato come se l’inferno stesse bussando alla nostra porta” racconta lei. “Il rumore, l’ululato del vento, le finestre che sbattevano. Il nostro albergo era sicuro, siamo stati molto fortunati rispetto a quel che è successo, a quel che sta passando la popolazione locale”.
Jane Newsome è una turista britannica: “I villaggi, tutti gli alberi spazzati via. Non c‘è riparo, cercano di ripararsi con dei teloni. Quindi vi prego, vi prego: cercate di aiutarli”.
Des villages entiers emportés par le cyclone #Pam.
L'aide humanitaire arrive au #Vanuatu.
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— Croix-Rouge fr (@CroixRouge) 16 Marzo 2015
Il ciclone di categoria 5, la più elevata, ha lasciato Port Vila completamente priva d’elettricità, mentre la rete idrica è stata in gran parte riattivata. Da domenica vige in tutto il Paese lo Stato di emergenza e un copri fuoco a partire dalle 18 per evitare i saccheggi.