Ancora sconosciuti gli scopi per i quali il giovane chiedesse, pistola alla mano, "dieci minuti di diretta".
Cosa volesse fare di quei “dieci minuti di diretta” chiesti pistola alla mano nessuno, al momento, lo sa. Tranne, forse, quegli inquirenti che lo hanno in custodia e lo hanno interrogato.
È durato poco il tentativo di irruzione di Tarik Zahzah nella programmazione della tv pubblica olandese a Hilversum, nei Paesi Bassi, a pochi chilometri da Amsterdam.
Un nuovo filmato mostra le fasi cruciali dell’operazione con la quale le forze dell’ordine lo hanno disarmato e catturato.
La pesante pistola che aveva in mano si è rivelata finta, nonostante avesse l’aspetto di una vera arma e non di un giocattolo.
La prontezza di una guardia aveva condotto “in trappola”, negli studi usati per i telegiornali del mattino, il giovane che pensava di stare per andare in onda, e invece è stato rapidamente catturato.
“Ci sono cose troppo importanti che vengono nascoste. Qualcuno le deve dire” affermava in attesa di un collegamento mai arrivato.
Dopo l’arresto, le forze di sicurezza hanno compiuto un’attenta ispezione dell’edificio a caccia di esplosivi. Le ricerche sono proseguite nelle vicinanze, ma nulla è stato rinvenuto. I motivi del gesto del ragazzo, che ora dovrà rispondere delle accuse di rapimento e minacce a mano armata, restano al momento ignoti.