Giuramento e incarico da Primo Ministro. La Grecia entra nell'Era Tsipras

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Di Euronews
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Già in mattinata l'accordo con la destra dei "Greci Indipendenti" per formare il nuovo governo. Possibile appoggio esterno di To Potami e Comunisti

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Prende ufficialmente il via con il giuramento da Primo ministro l’era di Alexis Tsipras alla guida della Grecia.

Forte del solido mandato ricevuto dagli elettori, il leader di Syriza ha ottenuto dal Capo di Stato Karolos Papoulias quello per la formazione del nuovo governo.

Una cerimonia sobria e scarna nel palazzo presidenziale – alla quale Tsipras si è presentato rigorosamente senza cravatta – e poi le firme che hanno sugellato l’impegno a dar vita a un nuovo esecutivo, rispettando legge, Costituzione e interessi dei cittadini.

#Tsipras e gli altri, quando senza cravatta è bello http://t.co/PnKlYMbF93pic.twitter.com/q37BAHcyvt

— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) 26 Gennaio 2015

Primo segno tangibile del nuovo corso è stata la rinuncia al giuramento religioso – abitualmente previsto dal protocollo – di cui Tsipras ha informato il primate della Chiesa ortodossa Geronimo II, appena prima di recarsi al palazzo presidenziale.

Chi sono i “Greci indipendenti”, i nuovi alleati di #Tsiprashttp://t.co/iNRnnvridhpic.twitter.com/610anU8qaP

— La Stampa (@la_stampa) 26 Gennaio 2015

Già in mattinata era arrivato “l’accordo di governo con i “Greci Indipendenti” di Panos Kammenos”:http://it.euronews.com/2015/01/26/greci-indipendeti-di-destra-sosterranno-il-governo-tsipras-di-sinistra/. Poi l’annuncio di imminenti incontri anche con i leader di To Potami e Comunisti, che sembra lasciar presagire un loro appoggio esterno al nuovo esecutivo.

Dopo quella delle promesse, si apre ora per Tsipras l’era dei fatti. Un percorso a ostacoli, disseminato di debiti e impegni, che fin da ora si preannuncia tutto in salita.

“Questa alleanza ideologicamente improbabile fra Syriza e Greci Indipendenti potrebbe presto dimostrarsi disseminata di ostacoli – dice Giannisis Stamatis, corrispondente di euronews ad Atene -. Le profonde differenze che dividono i due partiti rischiano di dimostrarsi più forti della comune volontà a liberare la Grecia dai debitori internazionali”.

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