Le forze di sicurezza israeliane hanno rastrellato le case dei due attentatori due cugini, a Gerusalemme est. Poco dopo l’attacco decine di poliziotti si sono radunati davanti casa dei due.
I residenti hanno lanciato sassi e la polizia ha risposto con granate assordanti. Uno dei leader del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina ha dichiarato, che i due sarebbero membri dell’organizzazione. La brigata «Abu Ali Mustafa», braccio armato del Frotne, avrebbe rivendicato l’attacco. Ma rimane l’ipotesi che ad agire non siano stati gruppi militanti, ma lupi solitari.
La tensione è alta in Israele non solo a causa delle tensioni sulla spianata delle moschee, ma anche da quando Marwan Barghouti, leader di Tanzim, braccio armato di Fatah, che sconta 5 ergastoli nelle prigioni israeliane, ha invocato la terza intifada dopo quella del 1987 e del 2000. Qualcuno nei territori sembra deciso a dargli retta.