L'Italia Giusta di Pier Luigi Bersani

L'Italia Giusta di Pier Luigi Bersani
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Un ex comunista, oggi social-democratico, figlio di un meccanico benzinaio, nato in una famiglia emiliana di cattolici praticanti che non vedevano di buon occhio la sua militanza nel PCI.

Messo a parte l’amore per il sigaro mezzo-toscano, una delle sue poche indulgenze, l’immagine politica del leader della sinistra italiana, Pier Luigi Bersani 61 anni è certamente l’antitesi di quella urlata e populista del suo principale sfidante, Silvio Berlusconi.

Pier Luigi Bersani ha bandito dal suo programma elettorale il linguaggio della demagogia, sapendo bene che se sarà lui a guidare il prossimo governo dell’Italia, dovrà tenere ancora per un bel po’, il piede sul freno della spesa pubblica, sia pur introducendo forti misure che facciano ripartire la ripresa economica.

Europeista convinto, tanto da voler gli Stati Uniti d’Europa, il leader del centro-sinistra italiano è certamente il super favorito alla carica di prossimo Presidente del Consiglio, ma lui preferisce schernirsi e non dare niente per certo….fino all’ultimo metro che lo separerà dal portone di Palazzo Chigi.

Annibale Fracasso – euronews

“Onorevole Bersani, se avessimo votato un anno fa lei sarebbe oggi il Presidente del Consiglio dell’Italia ma ora le cose sono sicuramente meno semplici. Per la verità lei non ha mai detto di avere la vittoria in tasca. Berlusconi dice che ha già messo la freccia per il sorpasso. Sente il fiato di Berlusconi sul collo?”

Pier Luigi Bersani

“Intanto un anno fa noi abbiamo fatto quello che dovevamo fare per l’Italia e non ce ne siamo pentiti nonostante le difficoltà. Certo, la destra c‘è in questo paese. La destra c‘è e Berlusconi lancia un richiamo populista, squilla le sue trombe. Tuttavia io non sento il fiato sul collo della destra perché percepisco nel paese una voglia di cambiamento e quindi sono molto fiducioso sul nostro risultato elettorale.”

Annibale Fracasso – euronews

“Lei è stato accolto benissimo a Parigi, Bruxelles e Berlino, suoi emissari sono volati a Londra a tranquillizzare i banchieri della City, ora lei è qui da noi a euronews a parlare a tutti gli europei. Ha la sensazione che l’Europa intera, anche quella di destra, faccia il tifo per lei?”

Pier Luigi Bersani

“Ho percepito qui e là una preoccupazione molto forte per un possibile esito che confermi questo eterno ritorno berlusconiano, perché credo che l’Europa abbia visto chiaramente come questa Italia di Berlusconi abbia poi azzoppato anche l’idea stessa di Europa, la sua credibilità, e quindi, sí, percepisco una responsabilità che abbiamo: quella di vincere per l’Italia ma vincere anche un po’ per l’Europa, e non solo per l’Europa di sinistra.”

Annibale Fracasso – euronews

“Senta, in Europa ancora non si è ben capito se Monti è un moderato di destra o un democristiano di sinistra. Lei che idea si è fatto?”

Pier Luigi Bersani

“Se ne discute anche in Italia e quindi non siamo ancora arrivati a una vera definizione: diciamo che Monti è un liberale moderato con, ultimamente, qualche accento democristiano. Lui dice che ha avuto il consiglio di qualche guru e questi guru consigliano in genere di attaccare l’avversario e di fare promesse. E quindi abbiamo avuto una sorta di conversione, quindi abbiamo un nuovo Monti davanti a noi. Francamente non lo so, decideranno gli elettori!

Annibale Fracasso – euronews

“Il suo slogan è: “L’Italia giusta”. Come cambierà l’Italia con lei Presidente del Consiglio?”

Pier Luigi Bersani

“L’Italia giusta vuol dire un’ Italia che intanto si percepisca come un paese risanato un po’ moralmente. Quindi c‘è il tema della sobrietà della politica, c‘è il tema di avviare norme serie contro la corruzione, il conflitto di interesse, per dei mercati liberi e aperti. C‘è il tema di sostenere dei diritti, come quelli che ci sono in Europa: i figli degli immigrati, le coppie omosessuali, il tema della parità di genere, il diritto allo studio, il diritto dei lavoratori ad avere una voce in azienda e cosí via. E da li’ il Lavoro: l’Italia giusta è fatta di una Italia che possa avere piu’ lavoro e quindi, in sintesi, concentrarsi assolutamente sull’economia reale che tutti noi abbiamo perso di vista, e io intendo far riprendere la passione dell’Italia e degli italiani per l’economia reale: le nostre imprese, il nostro lavoro, il made in Italy. Bisogna ripartire da lí!”

Annibale Fracasso – euronews

“Lei se la sentirebbe di guidare l’Italia senza avere il pieno consenso dei mercati finanziari?”

Pier Luigi Bersani

“Io credo che i mercati finanziari non sono una variabile che si possa trascurare. Credo che i mercati leggano la situazione. Noi siamo troppo grossi per essere salvati, quindi noi dobbiamo continuare la politica di risanamento, di controllo del bilancio, di stabilità e tuttavia i mercati sanno che noi siamo troppo bassi in termini di crescita, siamo in una recessione troppo forte, e nessuno aggiusta i conti stando sempre in recessione. E quindi bisogna che combiniamo politiche di rigore con politiche di crescita. Le chiediamo a livello europeo, dovremmo farle anche a livello nazionale.”

Annibale Fracasso – euronews

“Lei ha messo in lista l’ex procuratore antimafia Piero Grassi, E’ un chiaro avvertimento alla criminalità organizzata? Ha pensato a lui come ministro della giustizia?

Pier Luigi Bersani

“Certamente Piero Grasso è una personalità di grandissimo rilievo e segnala appunto la nostra intenzione di dichiarare guerra alla criminalità, di riprendere una iniziativa molto forte perché soprattutto nella crisi la criminalità può penetrare perché i soldi ce li ha lei!”

Annibale Fracasso – euronews

“Ma Berlusconi dice che è stato il suo governo ad aver già messo in carcere tutti i criminali?”

Pier Luigi Bersani

“Berlusconi ne dice tante! Purtroppo di criminali ne abbiamo ancora in giro e abbiamo una penetrazione nell’economia pulita da parte dell’economia sporca.”

Annibale Fracasso – euronews

“E sul buco nero della disoccupazione giovanile, che soprattutto nel Sud Italia è a livelli invivibili, ma anche in molti paesi europei, qual è la sua ricetta da Premier?”

Pier Luigi Bersani

“É chiaro che le bacchette magiche non ci sono ma certamente bisogna migliorare un po’ di regole che riguardano il lavoro, la precarietà, ma le regole da sole non creano lavoro. Il lavoro lo fanno i consumi e gli investimenti. Quindi la mia ricetta è sollecitare e trovare politiche fiscali e politiche economiche che sollecitino investimenti privati e pubblici e migliorino l’andamento dei consumi. Questo è un elemento basico se si vuol discutere di occupazione. Penso che dal 2014 dobbiamo darci l’obiettivo di mettere il segno “+” davanti l’occupazione.”

Annibale Fracasso – euronews

“ In Europa aspettano certamente con ansia l’esito delle elezioni italiane. Ma se il centro destra conquisterà la regione Lombardia ha già annunciato che farà la macro regione europea del nord con Piemonte e Veneto. Non è certo il miglior biglietto da visita con cui presentarsi a Bruxelles?”

Pier Luigi Bersani

“Ma insomma sono follie a matrice populista e leghista. Sono meccanismi che hanno portato un sacco di guai, ispirati ad una logica di chiusura, di regressione, di barriere, questo è! Ma io credo francamente che anche il nord del nostro paese abbia visto che cosi’ non si va!”

Annibale Fracasso – euronews

“Un’ ultima domanda On. Bersani. Lei, a differenza di Berlusconi e Monti, ha scelto di andar poco in televisione, e la ringrazio per aver accettato la nostra intervista, e ha preferito far campagna elettorale in mezzo alla gente. Ci ha trovato, tra questa gente, l’Italia Giusta?”

Pier Luigi Bersani

“Ci ho trovato un’ Italia molto arrabbiata che peró pensa, almeno quella vicino a noi, di portare il cambiamento nel governo. Io dico a quest’Italia che solo la protesta non ti porta da nessuna parte. Ma anche un governo senza cambiamento non porterebbe da nessuna parte. E quindi la sintesi tra cambiamento e governo è quella che noi stiamo proponendo girando nei territori. Noi siamo un grande partito popolare e non possiamo prescindere da una presenza reale nei territori. Questa è la nostra arma atomica ed è con questa che vinceremo.”

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