La Commissione europea presenta un piano per aumentare gli alloggi accessibili, contrastare la speculazione immobiliare e sostenere giovani e famiglie. Previste nuove regole sugli affitti e investimenti fino a 430 miliardi di euro entro il 2029
La Commissione europea ha presentato martedì il suo primo piano per l’edilizia residenziale a prezzi accessibili, con l’obiettivo di individuare speculazioni e promuovere maggiore trasparenza nel mercato immobiliare.
Dan Jørgensen, Commissario per l’energia e l’edilizia abitativa, ha sottolineato al programma Euronews Europe Today che il piano prevede misure per identificare comportamenti speculativi e promuovere l’equità nel settore. Tuttavia, serviranno ulteriori analisi per capire pienamente l’impatto della speculazione sui costi degli alloggi.
"Alcuni esperti sostengono che sia un problema serio, altri meno. Avvieremo un’analisi e l’anno prossimo presenteremo le nostre conclusioni", ha dichiarato Jørgensen.
Secondo le stime della Commissione, l’Ue dovrebbe costruire almeno 650.000 case aggiuntive all’anno per colmare il fabbisogno abitativo, equivalente a circa 1,6 milioni di unità residenziali.
Il piano prevede anche la revisione delle norme sugli aiuti di Stato per permettere ai governi di sostenere progetti di edilizia sociale e a prezzi accessibili senza autorizzazioni preventive. Attualmente, gli aiuti sono destinati solo a progetti limitati rivolti alle persone più bisognose.
Prezzi delle case alle stelle
Dal 2013 i prezzi delle case nell’Ue sono aumentati di oltre il 60 per cento, mentre gli affitti medi sono cresciuti circa del 20 per cento, secondo i dati della Commissione. Jørgensen ha osservato che costruire nuove abitazioni non basta: "Dobbiamo anche utilizzare meglio gli edifici esistenti. In alcune città ci sono molte case ed edifici sfitti".
La crisi abitativa colpisce soprattutto i giovani: l’età media di uscita dalla casa dei genitori nell’Ue era di 26,2 anni nel 2024, con punte dai 21,4 anni in Finlandia ai 31,3 in Croazia. "I giovani spesso non riescono a lasciare la casa dei genitori, sia perché non possono comprare, sia perché non ci sono affitti disponibili", ha spiegato Jørgensen.
Per contrastare anche l’impatto degli affitti a breve termine, che riducono la disponibilità di case nei centri urbani, l’Ue presenterà l’anno prossimo una legislazione mirata. "Gli affitti brevi possono essere positivi, ma in alcune città aumentano i prezzi e allontanano le persone normali dalle loro case", ha precisato il Commissario.
Il piano mobiliterà almeno 11,5 miliardi di euro dal bilancio Ue da aggiungere ai 43 miliardi già stanziati per edilizia sociale, accessibile e sostenibile. Le banche e gli istituti di promozione nazionali e regionali dovrebbero contribuire con investimenti fino a 375 miliardi di euro entro il 2029.