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La BCE mantiene i tassi invariati, forte dei dati su inflazione e Pil dell'Eurozona

La presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde
La presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde Diritti d'autore  Michael Probst/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Michael Probst/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Di Doloresz Katanich
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Con un'inflazione contenuta e una crescita stabile, la BCE ha deciso di mantenere i tassi al livello più basso da oltre due anni, come atteso dagli analisti

Giovedì la Banca centrale europea ha mantenuto il tasso d'interesse invariato al 2 per cento per la terza volta consecutiva. È da giugno infatti che il costo del denaro è mantenuto allo stesso livello, e gli analisti non si aspettano che la politica monetaria possa cambiare nell'immediato.

Pil in crescita dell'1,3 per cento su base annua nell'Eurozona

L'economia dell'Eurozona sembra infatti resistere bene alle tensioni commerciali globali. Il Prodotto interno lordo è aumentato dello 0,2 per cento nel terzo trimestre del 2025, rispetto ai tre mesi precedenti, e dell'1,3 per cento su base annua, secondo le stime preliminari di Eurostat pubblicate poche ore prima della decisione della BCE. Nel frattempo, l'inflazione si aggira vicino all'obiettivo del 2 per cento fissato dall'Eurotower.

La banca centrale stabilisce la propria politica monetaria attraverso tre tassi di interesse principali. Il tasso di deposito è quello che le banche ricevono quando depositano denaro presso la BCE. Gli altri due riguardano invece ciò che gli istituti di credito corrispondono alla banca centrale quando le chiedono in prestito capitali (i valori sono compresi tra il 2,15 e il 2,4 per cento).

L'inflazione rialza leggermente la testa ma appare sotto controllo

Sebbene l'inflazione nell'Eurozona rimanga vicina all'obiettivo fissato dalla banca centrale, gli ultimi dati mostrano un leggero aumento. I prezzi al consumo sono cresciuti infatti del 2,2 per cento su base annua a settembre, rispetto al 2,1 per cento di agosto e al 2 per cento di luglio. L'inflazione di fondo, che esclude le voci volatili come cibo ed energia, è salita al 2,4 per cento a settembre dal 2,3 per cento di agosto.

Nonostante l'Europa sia sotto pressione a causa dei dazi statunitensi e della guerra in Ucraina, la presidente della BCE Christine Lagarde e altri funzionari della banca centrale hanno dichiarato nelle ultime settimane che la politica monetaria è adeguata. Secondo l'Eurotower, i dazi hanno comportato finora un impatto minimo sull'inflazione e gli effetti sulla crescita sono stati "relativamente moderati".

Due settimane fa, in occasione della riunione annuale del FMI a Washington, la governatrice ha ribadito che la BCE è ben posizionata per gestire potenziali turbolenze.

La Fed ha di recente tagliato i tassi

La riunione della BCE segue la decisione della Fed di tagliare il suo tasso di interesse di riferimento mercoledì per la seconda volta quest'anno. I funzionari della banca centrale statunitense cercano di sostenere la crescita economica e il mercato del lavoro, anche se l'inflazione rimane elevata. Il taglio di un quarto di punto porta il tasso di riferimento della Fed al 3,9 per cento circa, dal 4,1 per cento circa.

Nel frattempo, giovedì Bank of Japan ha mantenuto i tassi di interesse allo 0,5 per cento, nonostante l'inflazione sia al di sopra del 2 per cento. L'istituto non esclude però un rialzo dei tassi a dicembre.

Gli analisti osserveranno il briefing stampa della BCE dopo la decisione sui tassi di interesse: sarà l'occasione per ottenere ulteriori indicazioni sull'impatto dei dazi commerciali e sui danni causati dalla crisi in Francia.

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