Questa settimana Pyongyang ha confermato per la prima volta di aver inviato truppe per aiutare la Russia a riconquistare parti della regione di Kursk dalle forze ucraine
Secondo l’intelligence sudcoreana, circa 600 soldati nordcoreani sarebbero stati uccisi mentre combattevano a fianco della Russia contro le forze ucraine.
Lo ha riferito mercoledì il Servizio nazionale di intelligence (Nis) della Corea del Sud a una commissione parlamentare, aggiungendo che la Corea del Nord avrebbe subito complessivamente circa 4.700 perdite, tra morti e feriti.
Secondo il Nis, tra gennaio e marzo circa 2.000 militari feriti sono stati rimpatriati in Corea del Nord per via aerea o ferroviaria. I soldati morti, invece, sarebbero stati cremati in Russia, prima che le loro ceneri venissero rispedite in patria.
La valutazione arriva due giorni dopo che Pyongyang ha ammesso per la prima volta l’invio di truppe a sostegno di Mosca, con l’obiettivo di riconquistare parti della regione russa di Kursk, finite temporaneamente sotto il controllo ucraino durante un’incursione a sorpresa lo scorso anno.
Sabato scorso, Mosca ha dichiarato di aver respinto le truppe ucraine da Kursk, ma la notizia non ha ricevuto conferme indipendenti.
Lunedì scorso, il regime nordcoreano ha annunciato che il leader Kim Jong-un ha ordinato il dispiegamento delle truppe con l’obiettivo di "annientare gli occupanti e liberare l’area di Kursk, in cooperazione con le forze armate russe".
Vladimir Putin ringrazia pubblicamente la Corea del Nord
Il presidente russo Vladimir Putin ha ringraziato pubblicamente la Corea del Nord, assicurando che i “sacrifici” dei suoi soldati non saranno dimenticati.
I leader dei due Paesi hanno spiegato che l’intervento militare nordcoreano è stato attuato nel quadro del trattato di difesa siglato nel 2024, che prevede assistenza reciproca in caso di attacco.
I soldati nordcoreani hanno acquisito esperienza
Gli Stati Uniti, la Corea del Sud e i loro partner affermano che la Corea del Nord ha fornito grandi quantità di armi convenzionali per rifornire le scorte esaurite della Russia. Sospettano che Mosca fornisca in cambio a Pyongyang assistenza militare ed economica.
Lo scorso autunno, l'Ucraina, gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno dichiarato che la Corea del Nord aveva schierato in Russia un contingente di 10.000-12.000 uomini per combattere a Kursk.
A marzo, l'esercito della Corea del Sud ha dichiarato che Pyongyang ha inviato circa 3.000 truppe aggiuntive in Russia all'inizio dell'anno.
Durante il briefing di mercoledì, il Nis ha anche spiegato che la Russia rifornisce la Corea del Nord di missili per la difesa aerea, attrezzature per la guerra elettronica, droni e tecnologia per il lancio di satelliti spia.
Secondo l'agenzia di spionaggio, Pyongyang ha anche inviato in Russia 15.000 lavoratori nordcoreani nell'ambito di programmi bilaterali di cooperazione industriale.
Il parlamentare sud coreano Lee Seong-kweun ha dichiarato pubblicamente: "Dopo sei mesi di partecipazione alla guerra, le forze armate nordcoreane sono diventate meno inesperte e la loro capacità di combattimento è migliorata in modo significativo, poiché si sono abituate a usare nuove armi come i droni".