Continuano gli sforzi internazionali per cercare di ottenere un accordo di cessate il fuoco che ponga fine a più di 10 mesi di guerra tra Israele e Hamas. I familiari degli ostaggi israeliani chiedono di accelerare l'intesa che conseta il rilascio dei loro cari
Parenti e sostenitori degli ostaggi israeliani, ancora nelle mani di Hamas a Gaza, si sono riuniti per la loro protesta settimanale: chiedono al governo di raggiungere un accordo per garantire il rilascio dei loro cari.
Manifestano in quella che adesso è chiamata Piazza degli ostaggi a Tel Aviv.
"Ho sentito gli alti funzionari della sicurezza dirci che Hamas è stato smantellato, è tempo di un accordo, Hamas lo vuole, anche l'Iran e Hezbollah, nel loro silenzio, lo vogliono. Se non c'è un accordo, ci sarà una guerra furiosa e in questa guerra furiosa si sa come entrare ma non si sa come uscire", ha detto Eli Albag, padre di uno degli ostaggi.
Nel frattempo, gli sforzi internazionali si moltiplicano per assicurare un accordo di cessate il fuoco e porre fine a più di 10 mesi di guerra tra Israele e Hamas.
I negoziati per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi
I funzionari di Stati Uniti, Egitto e Qatar hanno concluso due giorni di colloqui a Doha con un messaggio di speranza sulla possibilità di raggiungere un accordo.
Una dichiarazione congiunta dei mediatori ha affermato che è stata presentata una proposta per colmare le lacune tra Israele e Hamas e che si prevede di definire i dettagli di come attuare il possibile accordo la prossima settimana al Cairo.
Entrambe le parti hanno mostrato interesse per una bozza di cessate il fuoco in più fasi proposta dal presidente Usa Joe Biden il 31 maggio.
Venerdì Biden si è detto ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo, dicendo: "Siamo più vicini di quanto non lo siamo mai stati".
L'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che i negoziatori israeliani hanno espresso "cauto ottimismo".
Tuttavia, le due parti restano divise su alcuni termini dell'accordo e sabato Hamas ha affermato che non è stato fatto alcun progresso e che i mediatori stanno "vendendo illusioni".
La guerra è stata scatenata dall'incursione di Hamas in Israele il 7 ottobre: i militanti di Gaza hanno fatto irruzione nel sud di Israele, uccidendo circa 1.200 persone e sequestrandone altre 250.
Secondo Israele, Hamas trattiene ancora circa 110 ostaggi.
Il ministero della Sanità gestito da Hamas afferma che il bilancio delle vittime a Gaza ha superato i 40.000 morti, ma non distingue tra civili e combattenti nel suo conteggio.