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72 ore a Praga senza alcol: tra nutrie, arte e cucina stellata nella capitale dell’addio al celibato

Una nutria che si aggira sulle rive del fiume in Austria.
Una nutria che si aggira sulle rive del fiume in Austria. Diritti d'autore  Liam Gilliver
Diritti d'autore Liam Gilliver
Di Liam Gilliver
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Scopri cosa fare a Praga in 72 ore senza toccare una goccia di alcol: un viaggio sorprendente tra cultura, cucina gourmet e natura urbana nella città simbolo degli addii al celibato

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"Prendiamo quattro birre... a testa!", proclamavano i miei vicini di fila sull’aereo, mentre sorseggiavano con entusiasmo le prime pinte già a 10.000 metri d’altezza. Era solo il pomeriggio, ma per loro la festa era iniziata. Eppure, io avevo in mente un viaggio ben diverso: tre giorni a Praga senza toccare nemmeno un goccio di alcol.

Con voli low cost sempre più convenienti (grazie Ryanair per quei 60 euro andata e ritorno), la capitale ceca resta una delle mete preferite per chi cerca una fuga veloce in Europa. Ma dietro l’etichetta di “capitale dell’alco-turismo” si nasconde un’anima più complessa, fatta di architettura, arte e gastronomia raffinata. Ed è proprio questa versione della città che ho deciso di esplorare.

Anděl, il quartiere perfetto per chi vuole dormire tranquillo

Per iniziare il mio soggiorno, ho scelto Anděl, quartiere del distretto di Smíchov. Non è il classico angolo pittoresco, ma offre hotel accessibili, ristoranti curati e un’ottima connessione con il centro grazie al tram. Soprattutto, è lontano quanto basta dalle chiassose notti del centro storico per garantire riposo e autenticità.

Dalla Danzante alla nutria: tra architettura e TikTok

La mia prima mattinata è iniziata con una passeggiata sul lungofiume. Tappa obbligata alla Casa danzante, uno degli edifici più emblematici della città, prima di rifugiarmi nel suggestivo (A)void Café per un caffè con vista sul fiume. Ma l’obiettivo del giorno era un altro: avvistare le famose nutrie di Praga, diventate virali su TikTok.

Questi roditori semi-acquatici, simili a piccoli capibara, popolano alcune sponde del fiume Moldava. Originariamente importate per la pelliccia, oggi sono diventate attrazione urbana. Nonostante i cartelli invitino a non toccarle né nutrirle (possono diventare aggressive), osservarle a distanza è uno spettacolo insolito e affascinante. La mia si chiamava Nutty, avvistata felice in una pozzanghera marrone poco prima che la folla di turisti arrivasse.

Dali e l'architettura di Praga
Dali e l'architettura di Praga Liam Gilliver

Arte, surrealismo e vita queer nella Praga alternativa

Dopo il safari urbano, mi sono immersa nella Praga culturale. Le strade acciottolate della Città Vecchia mi hanno guidata fino alla Galleria Centrale, dove ho scelto la mostra su Salvador Dalí: una fuga onirica tra melting clocks e mobili impossibili. Il pezzo forte? Il divano a forma di labbra, iconico e purtroppo non in vendita.

Ancora più toccante è stata la visita alla mostra retrospettiva dedicata a Libuše Jarcovjáková. Fotografa ceca, oggi settantenne, ha documentato con un coraggio straordinario la vita queer nella Praga comunista, le migrazioni e il declino della madre malata. Un viaggio potente, intimo e visivamente magnetico, capace di colpire anche chi si dichiara “non esperto” d’arte.

La giornata si è chiusa al New Stage Theatre con un adattamento visionario e disturbante delle opere di Edgar Allan Poe. Un balletto cupo e affascinante, perfetto omaggio all’anima gotica della città.

Un’esperienza stellata: cenare sobri a La Degustation

Per concludere il viaggio in bellezza, ho prenotato una cena a La Degustation, il primo ristorante stellato Michelin di Praga. Il menu degustazione era accompagnato da un abbinamento completamente analcolico: succhi fermentati, infusi e una soda all’uva preparata sul momento che valeva da sola l’intera cena.

Ogni piatto era un piccolo capolavoro: dalla salsefrica con uovo alla barbabietola con fiori edibili. Un’esperienza sensoriale impeccabile che dimostra come la cucina di alto livello non abbia bisogno di alcol per stupire.

Bibite, cibo e una stella Michelin
Bibite, cibo e una stella Michelin Liam Gilliver

Praga senza birra? Una nuova generazione di viaggiatori sobri

Nonostante le aspettative (e i miei vicini di volo), la mia Praga è stata tutt’altro che una sfilza di addii al celibato. Il Paese ha recentemente introdotto restrizioni agli orari dei bar per attrarre turisti più “consapevoli”. E i dati parlano chiaro: secondo CGA by NIQ, il 30% dei giovani britannici tra i 18 e i 24 anni ha ridotto il consumo di alcol, mentre il 13% ha smesso del tutto.

Praga sembra pronta a reinventarsi. Abbandonare la sua etichetta di “città della birra” potrebbe essere la chiave per attrarre una nuova generazione di viaggiatori curiosi, sobri e affamati di cultura.

*La mostra di Libuše Jarcovjáková alla Galleria Nazionale è stata aperta dal 27 settembre al 31 marzo. Poe torna al New Stage Theatre dal 5 giugno.

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