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Gli europei vogliono vivere una vita sana, ma non ci riescono: una persona su due rimanda le cure

Gli europei rinunciano facilmente alle abitudini salutari
Gli europei rinunciano facilmente alle abitudini salutari Diritti d'autore  Frank Augstein, AP Photo
Diritti d'autore Frank Augstein, AP Photo
Di Jan Bolanowski
Pubblicato il
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Quasi tutti in Europa sostengono di sapere come prendersi cura della propria salute, ma solo una persona su due traduce la teoria in pratica. La spiegazione più comune è la mancanza di tempo, denaro e motivazione

Oggi gli europei si trovano ad affrontare un'epidemia di malattie legate allo stile di vita, stress cronico e crisi della salute mentale.

L'ultima edizione dello STADA Health Report 2025, che ha intervistato 27.000 persone di 22 Paesi, cerca di scoprire come gli europei si prendono cura della propria salute.

Lo studio traccia il quadro di un'Europa che sa perfettamente come dovrebbe prendersi cura della propria salute, ma che allo stesso tempo rimanda ostinatamente queste azioni. Sebbene il 96% degli abitanti del continente dichiari che uno stile di vita sano è importante per loro, solo la metà lo mette effettivamente in pratica.

Prendersi cura della salute: la Polonia è in testa per incoerenza

"La salute è molto più che l'assenza di malattia: sono le scelte quotidiane che modellano il nostro benessere, le nostre relazioni e l'energia per agire. Il Rapporto STADA sulla salute 2025 di quest'anno mostra che gli europei comprendono sempre di più l'importanza della prevenzione e del benessere, ma hanno ancora bisogno di strumenti semplici e accessibili per aiutarli a trasformare le conoscenze in pratica", sottolinea Ricardas Grazulis, CEO di STADA Pharm.

Il rapporto mostra che è in Polonia che questo divario è particolarmente pronunciato. Oltre il 51% dei polacchi ammette di non essere in grado di mantenere abitudini salutari, nonostante conosca molto bene il proprio peso. Questo risultato è chiaramente peggiore della media europea (41%). Le ragioni più comuni? In tutta Europa dominano la mancanza di motivazione, il tempo e i costi, in Polonia le proporzioni sono simili.

Crisi della salute mentale in Europa

Stress e burnout sono diventati la norma in Europa. Due terzi degli abitanti del continente hanno sperimentato il burnout professionale e il 36% ammette di avere problemi emotivi. In Polonia, l'ansia per le finanze domina tra i motivi più frequentemente citati di scarso benessere, con un intervistato su quattro che lo segnala.

"Il crescente stress, la pressione professionale e la permanente mancanza di tempo portano a un aumento del numero di persone che sperimentano sintomi di sovraccarico mentale e burnout. Questo fenomeno non ha solo una dimensione individuale, ma anche sistemica", commenta il professor Mariusz Gujski, medico, dell'Università di Medicina di Varsavia.

Nonostante la crescente portata del problema, gli europei cercano ancora raramente un aiuto professionale. Solo il 17% sceglie di rivolgersi a uno specialista, soprattutto a causa della difficile disponibilità dei servizi e della sensazione che la salute mentale sia ancora messa in secondo piano rispetto alla salute fisica.

La prevenzione e la sua pratica in Europa

Gli europei sanno che prevenire è meglio che curare, ma non sempre agiscono secondo questo principio. Dal punto di vista della salute pubblica, l'atteggiamento nei confronti degli esami preventivi è molto preoccupante. Solo il 20% della popolazione europea li esegue regolarmente e il 34% li evita del tutto. In Polonia, le statistiche sono ancora più deboli: solo il 10% dei polacchi usufruisce dell'intero pacchetto di esami e ben il 36% non esegue alcun test di screening.

Ciò è ancora più paradossale se si considera che la metà degli europei considera la prevenzione la chiave per una vita lunga e serena. Ciò significa che ciò che manca non è la conoscenza, ma gli strumenti e le condizioni per integrare la prevenzione nella vita quotidiana.

Caffè, integratori e lotta quotidiana contro lo stress

Gli integratori alimentari fanno parte della vita quotidiana di tre quarti degli europei. In Polonia sono particolarmente diffusi tra le donne e i giovani adulti. Allo stesso tempo, il continente non rinuncia ad abitudini che non favoriscono la salute: un europeo su tre beve alcolici ogni settimana, il 31% fuma sigarette tradizionali o elettroniche e più spesso abusa di caffè e bevande energetiche.

"La preoccupazione per la salute convive sempre più spesso con la necessità di una spinta immediata all'umore e all'energia. Ci rivolgiamo agli stimolanti non tanto per ignoranza, quanto per un bisogno di riduzione dello stress e di sollievo temporaneo che, in una cultura dell'immediatezza, diventa una strategia ingannevole e rischiosa", afferma il professor Mateusz Jankowski, MD, del Centre for Medical Postgraduate Education.

Di chi si fidano gli europei? Del medico, ma non necessariamente del sistema

Più della metà degli intervistati considera il proprio sistema sanitario equo. In Polonia, questa percentuale scende ad appena il 35%. Tuttavia, i polacchi hanno un livello relativamente alto di fiducia nei medici di base (69%) e nei farmacisti (58%).

E l'intelligenza artificiale? Un consulto con l'intelligenza artificiale sarebbe preso in considerazione da 2 europei su 5, ma allo stesso tempo il 53% non si fida della qualità di tali consigli. Ciò dimostra che la medicina digitale suscita curiosità, ma anche cautela, soprattutto quando manca il contatto umano.

Lo STADA Health Report 2025 rivela che, nonostante la crescente consapevolezza della salute, l'Europa è ferma a metà strada. Sa come prendersi cura della propria salute, ma manca il tempo, la motivazione, la disponibilità di servizi e il supporto sistemico. La Polonia - con la sua scarsa regolarità nei controlli, le elevate preoccupazioni finanziarie e la forte sfiducia nel sistema - si pone nei confronti del continente come un Paese che ha particolarmente bisogno di cambiare.

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