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Joe Biden ha un cancro alla prostata aggressivo: diagnosi, sintomi e terapie possibili

L'ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden parla a una conferenza a Chicago, il 15 aprile 2025.
L'ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden parla a una conferenza a Chicago, il 15 aprile 2025. Diritti d'autore  Nam Y. Huh/AP Photo
Diritti d'autore Nam Y. Huh/AP Photo
Di Euronews Agenzie: AP
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A Joe Biden è stato diagnosticato un tumore alla prostata aggressivo con metastasi ossee. Ecco cosa significa, i sintomi, le opzioni di cura e l’importanza del punteggio di Gleason nella prognosi

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L’ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ricevuto una diagnosi di tumore alla prostata aggressivo, già diffuso alle ossa. A confermarlo è stato domenica il suo ufficio, spiegando che Biden e il suo team medico stanno valutando le opzioni terapeutiche più appropriate. La diagnosi è arrivata a seguito di un peggioramento dei sintomi urinari, che ha spinto il leader democratico a sottoporsi a controlli più approfonditi.

Secondo l’American Cancer Society, circa un uomo su otto riceverà una diagnosi di tumore alla prostata nel corso della vita. Si tratta di una delle forme tumorali più comuni tra i pazienti di sesso maschile negli Stati Uniti, seconda solo al tumore ai polmoni per numero di decessi.

Nell’Unione europea è la diagnosi oncologica più frequente tra gli uomini, con circa 330.000 nuovi casi registrati ogni anno. Nonostante l’alta incidenza, se diagnosticato precocemente, il cancro alla prostata ha un tasso di sopravvivenza molto elevato.

La prostata e il rischio per la salute maschile

La prostata è una ghiandola dell’apparato riproduttivo maschile che ha la funzione di produrre parte del liquido seminale. Si trova sotto la vescica e circonda l’uretra, il canale che trasporta urina e sperma. Con l’avanzare dell’età, questa ghiandola può andare incontro a ipertrofia o sviluppare cellule tumorali.

Nelle fasi iniziali, il tumore alla prostata è spesso asintomatico, rendendo difficile una diagnosi precoce. Secondo il Servizio sanitario nazionale britannico (Nhs), i sintomi si manifestano quando il tumore diventa abbastanza grande da comprimere l’uretra. Tra i segnali principali ci sono: bisogno frequente di urinare (soprattutto di notte), difficoltà a iniziare la minzione, flusso debole o interrotto, dolore durante la minzione, e presenza di sangue nelle urine o nello sperma.

Nel caso di Biden, l’aumento dei sintomi urinari ha portato i medici a eseguire esami approfonditi, che hanno rivelato un nodulo sospetto. Venerdì è arrivata la conferma: si tratta di una forma aggressiva di cancro alla prostata con metastasi ossee.

Cancro alla prostata metastatico: cosa significa e quali sono le aspettative

Il tumore alla prostata può progredire in modo lento o rapido, a seconda della sua aggressività biologica, valutata attraverso il punteggio di Gleason. Questo indice va da 6 a 10 e classifica il grado di anomalia delle cellule tumorali rispetto a quelle sane. Un punteggio di 9, come nel caso di Biden, indica una neoplasia altamente aggressiva, con elevato rischio di diffusione sistemica.

Quando il tumore si diffonde al di fuori della prostata, come nel caso delle metastasi ossee, la malattia viene considerata in stadio IV. A questo livello, non è più curabile, ma può essere gestita e contenuta con trattamenti adeguati.

Matthew Smith, oncologo del Massachusetts General Brigham Cancer Center, ha dichiarato che i pazienti in questa fase vivono in media quattro o cinque anni, ma con qualità di vita accettabile grazie alle terapie disponibili.

Terapie ormonali al centro del trattamento: niente chirurgia per Biden

Quando il tumore è ormono-sensibile — cioè stimolato dagli ormoni maschili (androgeni) — si interviene con terapie ormonali che mirano a ridurre i livelli di testosterone nel corpo o a bloccarne l’azione sulle cellule tumorali. Questi trattamenti non eliminano il tumore, ma ne rallentano la crescita, contribuendo a controllare la malattia.

“Per la maggior parte degli uomini con tumore alla prostata metastatico, la terapia ormonale è la prima linea di trattamento. In genere non si ricorre a chirurgia o radioterapia”, ha spiegato Smith. Esistono diversi farmaci disponibili, tra cui gli antagonisti del GnRH, gli inibitori degli androgeni e nuove molecole che hanno mostrato efficacia anche nei casi più avanzati.

Al momento, l’ufficio di Biden non ha fornito dettagli sulle scelte terapeutiche specifiche, ma ha sottolineato che il Presidente sta affrontando il percorso medico con determinazione e sotto stretta supervisione specialistica.

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