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Guasto globale di Amazon Web Services manda in tilt Amazon, Google, Snapchat e altri giganti del web

L'app Snapchat è mostrata su un telefono cellulare in questa foto di archivio del 2019.
L'app Snapchat è mostrata su un telefono cellulare in questa foto di archivio del 2019. Diritti d'autore  Amr Alfiky/AP Photo
Diritti d'autore Amr Alfiky/AP Photo
Di Pascale Davies
Pubblicato il
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Un grave problema di connessione ad Amazon Web Services ha provocato il blackout di siti e app globali come lo stesso Amazon, Google, Snapchat, Roblox, Fortnite e Canva. Il problema, legato ai servizi cloud negli Stati Uniti, è stato in gran parte risolto ma ha mostrato la fragilità del web mondiale

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Alcuni dei maggiori siti e app del mondo sono stati colpiti da una grave interruzione lunedì. Tra questi figurano Amazon, Google, Snapchat, Roblox, Fortnite e Canva.

Secondo il sito di monitoraggio Downdetector, i problemi sono iniziati intorno alle 9 ora italiana e sembrano essere state causate da un guasto ad Amazon Web Services (Aws), l’infrastruttura cloud che alimenta gran parte del web globale e che offre a migliaia di aziende server, database e spazio di archiviazione.

Aws è il maggiore fornitore mondiale di questi servizi seguito da Microsoft Azure e Google Cloud. Ookla, che è proprietaria di Downdetector, ha dichiarato che oltre 4 milioni di utenti hanno segnalato problemi dovuti all'incidente.

Amazon Web Services conferma il problema e annuncia la ripresa

Alle 12:35 Aws ha comunicato che il problema tecnico sottostante è stato “completamente risolto” e che si stava osservando una graduale ripresa della maggior parte dei siti colpiti.

Nel pomeriggio, la società ha spiegato che l’incidente è stato dovuto a difficoltà di connessione ai servizi dati e che resta un backlog, un accumulo di richieste che il sistema sta ancora gestendo.

"Continuiamo a lavorare per una risoluzione completa", ha dichiarato Aws in un comunicato.

Cosa è successo ai servizi cloud di Amazon?

Aws ha segnalato un tasso elevato di errori nelle richieste inviate al suo servizio di archiviazione dati DynamoDB, situato nella regione US-EAST-1, ovvero nel nord della Virginia.

Questa area ospita molti dei data center principali di Amazon e i problemi hanno avuto effetto domino su altri servizi collegati. Secondo il sito di analisi ThousandEyes, la maggior parte delle interruzioni si è concentrata negli Stati Uniti.

Amazon Web Services fornisce infatti servizi di archiviazione digitale che permettono alle aziende di usare l’infrastruttura di Amazon anziché costruire i propri data center. In pratica, l’intero ecosistema di internet — da piattaforme di streaming a videogiochi — si appoggia su questa architettura e costituisce la maggior parte dei ricavi della società fondata da Jeff Bezos.

Quali sono i siti e le app danneggiati dal blocco del cloud Amazon

Tra i servizi interessati figurano giochi online, operatori mobili, l’autorità fiscale britannica (Hmrc), e le società di telecomunicazioni francesi SFR e Free.

Anche la piattaforma Coinbase ha segnalato problemi, assicurando però ai clienti che “tutti i fondi sono al sicuro”. Le altre app e piattaforme coinvolte sono: Snapchat, Slack, Signal, Tinder, Ring, Roblox, Clash Royale, Life360, MyFitnessPal, Xero, Canva, Amazon, Amazon Web Services, Amazon Music, Prime Video, Clash of Clans, Fortnite, Wordle, Duolingo, Coinbase, HMRC, Vodafone, PlayStation, Pokémon Go.

Il New York Times ha riferito che il blackout ha colpito anche il traffico aereo, con lunghe code ai banchi check-in dell’aeroporto LaGuardia di New York, dove i chioschi automatici non funzionavano.

Il precedente della crisi CrowdStrike

L’incidente ricorda la grande interruzione globale di luglio 2024, causata dalla società di cybersecurity CrowdStrike, che aveva bloccato ospedali, banche, compagnie aeree e uffici governativi in tutto il mondo.

Il parallelo mostra quanto i problemi di un singolo fornitore tecnologico possano avere un impatto planetario.

"La dipendenza dell’Europa da monopoli cloud come Amazon è una vulnerabilità di sicurezza e una minaccia economica che non possiamo ignorare", ha dichiarato Cori Crider, direttrice del Future of Technology Institute.

"Germania, Francia e le altre grandi economie europee dovrebbero rafforzare la loro resilienza economica e di sicurezza spostando i servizi su provider locali subito", ha aggiunto Crider.

Charlotte Wilson, responsabile imprese di Check Point Software Technologies, ha raccomandato agli utenti di mantenere backup aggiornati, salvare dati offline e preparare metodi alternativi di connessione o pagamento in caso di guasti dei sistemi.

L'esperta ha inoltre consigliato di “diversificare” e utilizzare più fornitori cloud per ridurre il rischio e avvertito di fare attenzione a truffe e phishing, soprattutto durante l’indisponibilità dei siti bancari.

"L’interruzione di oggi ci ricorda che il mondo digitale non conosce confini — un guasto locale può propagarsi a livello globale in pochi minuti", ha dichiarato Wilson a Euronews Next.

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