Almeno 150 account hanno condiviso "milioni" di post su X in un periodo di quattro giorni a luglio, incoraggiando gli utenti ad acquistare materiale pedopornografico
Alcuni ricercatori europei hanno scoperto quella che ritengono essere una rete organizzata per la vendita e la distribuzione di immagini sessualmente esplicite di minori sul social media X.
L'organizzazione no-profit Alliance4Europe ha identificato almeno 150 account che hanno condiviso materiale pedopornografico sulla piattaforma durante un periodo di quattro giorni a luglio. Il rapporto stima che la rete abbia iniziato a operare intorno al 17 maggio.
I ricercatori stimano che la rete abbia condiviso "milioni" di post e che "l'operazione sia continuata in gran parte indisturbata" su X, il social gestito dal miliardario Elon Musk.
Il rapporto arriva dopo che la scorsa settimana un tribunale americano ha riaperto parte di una causa legale che accusava il social X di negligenza per non aver segnalato tempestivamente un video con immagini esplicite di giovani ragazzi al Centro statunitense per i bambini scomparsi e sfruttati (NCMEC).
Nell'Ue invece è in corso un dibattito su come gestire al meglio l'enorme quantità di contenuti pedopornografici online, pur nel rispetto dei diritti di privacy digitale.
Hashtag inondati di contenuti pedopornografici
Secondo l'analisi, la rete criminale ha inondato hashtag specifici legati alla pornografia con contenuti pedopornografici, poi ricondivisi e diffusi da nuovi account. Questi account commentavano i contenuti e li ripubblicavano per aumentare il coinvolgimento degli utenti sulla piattaforma.
Gli hashtag sono stati utilizzati come "aggregatori" di contenuti di abusi sessuali su minori, "rendendo facile la scoperta di altri hashtag inondati e di nuovi account" della rete, si legge nel rapporto.
Alcuni dei post erano estremamente espliciti. Includevano video che ritraevano bambini "aggrediti sessualmente, violentati o...esposti in modo esplicito", si legge nel rapporto.
Molti dei post condivisi includevano link a chat online su Telegram o Discord, siti di incontri o siti che vendevano cartelle di contenuti pedopornografici.
Una delle pagine rimandava a un indirizzo di portafoglio Bitcoin attivo che aveva accumulato 660 dollari (573 euro) in 23 transazioni. Questo secondo il rapporto, "potenzialmente conferma[va] che l'operazione sta raggiungendo persone che acquistano l'accesso ai contenuti".
"Vengono creati continuamente nuovi account"
Quando i ricercatori hanno segnalato a X due dei post iniziali della rete, hanno detto che la piattaforma ha iniziato a rimuovere i contenuti più rapidamente.
X ha iniziato a bloccare gli utenti ritenuti minorenni dall'accesso ai contenuti. I ricercatori hanno scoperto che questo ha ostacolato, ma non fermato, le attività dell'operazione.
"Vengono creati continuamente nuovi account, anche attraverso una sorta di automazione, fornendo un accesso continuo ai contenuti", si legge nel rapporto.
Secondo i ricercatori, l'approccio "alla rinfusa" di X alla rimozione dei contenuti illegali potrebbe in realtà rendere più facile la diffusione di questi post e più difficile la raccolta di prove contro la rete.
Tolleranza zero per lo sfruttamento sessuale dei minori
Euronews Next ha contattato X per chiedere un commento sulle scoperte di Alliance4Europe e per sapere se l'azienda ha apportato modifiche recenti ai contenuti pedopornografici sulla sua piattaforma. Non abbiamo ricevuto una risposta immediata.
Tuttavia, a giugno, il team di sicurezza di X ha dichiarato in un comunicato di adottare una "tolleranza zero per lo sfruttamento sessuale dei minori in qualsiasi forma".
La piattaforma ha dichiarato di aver lanciato nuovi "sforzi di hash matching" sui contenuti di abusi su minori. L'hash è una tecnica utilizzata da un algoritmo per creare le impronte digitali dei file su un sistema informatico, e il confronto tra un hash e un altro memorizzato in un database è chiamato hash matching. Questo secondo X consente ai team "identificare contenuti multimediali in modo rapido e sicuro" senza sacrificare la privacy dell'utente.
Quando X trova contenuti pedopornografici, opera "rapidamente" per sospendere l'account e segnalarlo alla NCMEC statunitense. Nel 2024, X ha dichiarato di aver inviato 686.176 segnalazioni al centro e di aver sospeso 4,5 milioni di account legati alla pedopornografia.
Questo ha portato a 94 arresti e una condanna, ha aggiunto la piattaforma. Il NCMEC ha confermato questi numeri in una dichiarazione a Euronews Next.
"Abbiamo investito in tecnologie e strumenti avanzati per impedire ad attori malevoli di distribuire, cercare o partecipare a contenuti di sfruttamento in tutti i formati su X", ha dichiarato l'azienda a giugno.