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Ue, codice di condotta sull'intelligenza artificiale forse a maggio: cautela dai giganti dell'Ai

Le intelligenze artificiali generiche (GPAI) sono modelli in grado di svolgere numerosi compiti, come ChatGPT e Google Gemini.
Le intelligenze artificiali generiche (GPAI) sono modelli in grado di svolgere numerosi compiti, come ChatGPT e Google Gemini. Diritti d'autore  Matt Rourke/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Matt Rourke/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
Di Cynthia Kroet
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La proroga è stata concessa perché gli esperti, che stanno redigendo il codice, hanno bisogno di tempo per valutare i riscontri ricevuti da sviluppatori e aziende del settore

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La pubblicazione delle nuove regole dell'Ue per gli sviluppatori e gli utenti dell'intelligenza artificiale (Ai) - modelli in grado di svolgere numerosi compiti come ChatGPT, Google Gemini e l'applicazione fotografica Midjourney - è stata posticipata di almeno un mese dalla Commissione europea.

Il Codice di condotta sull'intelligenza artificiale per scopi generali (CoP), che ha lo scopo di aiutare le aziende a conformarsi all'AI Act dell'Ue in termini di trasparenza e copyright, è ora destinato a uscire non prima di maggio.

Il ritardo è dovuto al fatto che i presidenti dei diversi gruppi di lavoro, incaricati di redigere il codice, hanno richiesto ulteriore tempo per incorporare i riscontri ricevuti sul testo dalle varie parti interessate, secondo quanto appreso da Euronews da fonti coinvolte nella questione.

A settembre la Commissione Ue ha incaricato un gruppo di esperti indipendenti europei, canadesi e statunitensi per lavorare alla stesura del codice. Alla prima sessione hanno partecipato circa mille esperti.

La terza bozza del codice avrebbe dovuto essere pubblicata entro il 17 febbraio, ma ora potrebbe arrivare a marzo. Seguiranno altre riunioni di gruppi di lavoro, workshop e una riunione plenaria, prima che il testo finale venga presentato.

Un ritardo accolto con favore dai giganti di Internet

L'Ai Act dell'Ue, entrato in vigore nell'agosto dello scorso anno, prevede regole severe per i fornitori di modelli di intelligenza artificiale. La maggior parte delle disposizioni entrerà in vigore nell'agosto 2025, ma la legge sarà pienamente applicabile solo due anni più tardi.

La Commissione può decidere di formalizzare il CoP nell'ambito dell'AI Act attraverso un atto esecutivo. Alcuni operatori del settore hanno accolto con favore il ritardo, tra cui il gruppo di pressione Dot Europe, che rappresenta aziende come Amazon, Apple, Google e TikTok.

"Data l'importanza del Codice, apprezziamo il fatto che venga preso più tempo per garantirne l'alta qualità. Ci auguriamo che questo non vada a scapito del fatto che le parti interessate abbiano abbastanza tempo per commentare la prossima bozza", ha dichiarato a Euronews Elias Papadopoulos, direttore delle politiche di Dot Europe.

"Sebbene riteniamo che concedere più tempo ai redattori sia uno sviluppo positivo, siamo preoccupati per i tempi complessivi che rimangono estremamente stretti", ha confermato Hadrien Valembois, responsabile delle politiche europee della Business Software Alliance.

Il mese scorso, un gruppo di 15 diverse organizzazioni europee di titolari di diritti di contenuti - il gruppo comprende News Media Europe, la Federazione degli editori europei e il Consiglio europeo degli editori - ha avvertito la Commissione che l'attuale bozza del CoP contraddice la legge sul copyright.

News Media Europe (Nme), ha dichiarato che il testo dovrebbe essere "rivisto con urgenza". Il ritardo nell'integrazione dei riscontri inviati "non è una sorpresa", ha detto a Euronews Iacob Gammeltoft, senior policy manager di Nme.

"Per gli editori della carta stampata, è meglio avere un codice in ritardo ma che sia corretto, piuttosto che un codice che diluisca completamente le norme sulla proprietà intellettuale previste dalla legge sul copyright e dalla stessa legge sull'Ai", ha dichiarato Gammeltoft.

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