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Unesco: necessaria formazione su verifica dei contenuti e delle fonti per influencer e content creator

Il logo dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) è visibile su una porta di vetro della sede dell'UNESCO a Parigi, sabato 19 settembre 2009.
Il logo dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) è visibile su una porta di vetro della sede dell'UNESCO a Parigi, sabato 19 settembre 2009. Diritti d'autore  REMY DE LA MAUVINIERE/AP2009
Diritti d'autore REMY DE LA MAUVINIERE/AP2009
Di Anna Desmarais
Pubblicato il
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Una nuova indagine dell'Unesco ha rilevato che il 62 per cento degli influencer e content creator non controlla i fatti e le fonti dei contenuti che condivide con i propri follower

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Una nuova indagine condotta dall'ente educativo delle Nazioni Unite ha rilevato che oltre il 60 per cento degli influencer non verifica i contenuti che condivide con i propri follower.

I ricercatori della Bowling Green State University negli Stati Uniti hanno chiesto a 500 influencer di 45 Paesi di compilare un sondaggio online sulle loro motivazioni, competenze, pratiche e sfide a cui hanno abbinato 20 interviste approfondite con gli influencer.

Anche i content creator hanno avuto difficoltà a capire quale sia il modo migliore per valutare le informazioni che vedono online: il 42 per cento ha dichiarato di giudicare le informazioni in base al numero di like e di condivisioni ricevute da un post.

Un altro 19 percento ha dichiarato di basarsi sulla reputazione dell'autore o dell'editore per determinare se si tratta di informazioni valide.

Un content creator su cinque condividerebbe anche contenuti forniti da amici di cui si fida.

Il sondaggio ha rilevato che i giornalisti non sono la fonte principale per i creatori: solo il 37 per cento degli intervistati ha dichiarato di utilizzare i principali mezzi di informazione come fonte. Le due principali fonti di contenuti sono le esperienze personali e le proprie ricerche e interviste.

Una nuova formazione influencer per combattere la disinformazione

Il 73 per cento degli intervistati ha chiesto una maggiore formazione per affrontare la disinformazione.

"I content creator digitali hanno acquisito un posto importante nell'ecosistema dell'informazione, coinvolgendo milioni di persone con notizie culturali, sociali o politiche", ha dichiarato Audrey Azoulay, Direttore generale dell'Unesco.

"Ma molte persone si trovano in difficoltà di fronte alla disinformazione e ai discorsi d'odio online e chiedono una maggiore formazione".

Insieme ai risultati dell'indagine, l'Unesco ha annunciato un programma di formazione della durata di un mese per i creatori di contenuti interessati a combattere la disinformazione.

Il corso, creato da esperti di alfabetizzazione ai media e all'informazione, "renderà i content creator in grado di affrontare la disinformazione e i discorsi di odio" e fornirà loro una buona preparazione sugli "standard globali dei diritti umani in materia di libertà di espressione e di informazione".

Durante il corso, gli influencer impareranno a reperire informazioni da una serie di fonti, a verificarne la qualità e a smascherare e denunciare la disinformazione e i discorsi di odio.

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